Codice europeo contro il cancro

Ridurre il rischio di sviluppare un cancro è possibile. Le raccomandazioni raccolte dalla Commissione europea nel Codice europeo contro il cancro, giunto alla sua quinta edizione, forniscono linee guida accessibili ai cittadini per una prevenzione consapevole.

Nato nel 1987, il Codice europeo contro il cancro è un’iniziativa con cui l’Unione europea, con il contributo dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), riassume le abitudini e i comportamenti più efficaci per ridurre il rischio di ammalarsi di cancro.

Nel documento, pubblicato nell’ultima versione nel 2025, sono state integrate le conoscenze scientifiche più recenti, portando le raccomandazioni dalle precedenti 12 alle attuali 14.

L’idea alla base del Codice è che agendo sui fattori di rischio prevenibili si potrebbero evitare fino al 40% circa delle diagnosi di tumore. Nella nuova edizione l’inquinamento atmosferico è riconosciuto tra i fattori di rischio oncologico ed è inoltre sottolineata la necessità di un impegno condiviso tra cittadini, istituzioni e comunità scientifica nella lotta contro il cancro.

1. Non fumare e non usare prodotti del tabacco

Il fumo è la principale causa di decessi e malattie prevenibili nel mondo. In particolare, è responsabile di circa un quarto dei casi di cancro e dell’85-90% circa dei tumori al polmone diagnosticati. Il rischio di sviluppare un cancro è 20-25 volte superiore nei fumatori rispetto ai non fumatori. La buona notizia è che smettere di fumare fa diminuire il rischio a qualsiasi età. Dopo 10 anni dall’ultima sigaretta, la probabilità di ammalarsi di cancro al polmone può arrivare a dimezzarsi rispetto a chi continua a fumare.

2. Evitare il fumo passivo

Anche l’inalazione passiva del fumo altrui fa aumentare il rischio di sviluppare il cancro. Esporre bambini e familiari al fumo all’interno delle proprie abitazioni può inoltre incrementare il rischio di bronchiti, asma e infezioni respiratorie. In tutti i Paesi dell’Unione europea sono in vigore leggi che disciplinano i luoghi in cui è consentito fumare. Tuttavia, l’entità e ampiezza del divieto di fumare variano notevolmente da un Paese all’altro. Nei Paesi in cui è ancora consentito fumare nei luoghi pubblici e di lavoro, la tutela contro il fumo passivo si può ottenere creando ambienti senza fumo, come suggerito dall’Organizzazione mondiale della sanità. Una forma di fumo passivo è anche quella che coinvolge il feto: i bambini nati da donne che fumano in gravidanza in media pesano meno rispetto a quelli partoriti da non fumatrici e hanno un maggior rischio di presentare gravi malattie respiratorie e di altro genere (per esempio problemi alle orecchie).

3. Mantenere un peso corporeo sano

Sovrappeso obesità aumentano il rischio di sviluppare alcuni tipi di cancro, in particolare quelli all’intestino (colon e retto), al rene, all’esofago, al pancreas e alla cistifellea. A questi si aggiungono, per le donne, il cancro del seno, dell’endometrio e dell’ovaio. Tra le ragioni vi è il fatto che l’eccesso di grasso corporeo causa infiammazione cronica, altera il metabolismo e influenza alcuni fattori di crescita e ormoni. Queste condizioni favoriscono la crescita di cellule tumorali. È quindi importante mantenere un peso nella norma. Per sapere se il proprio peso è considerato nella norma si può calcolare l’indice di massa corporea, ossia il rapporto tra il peso espresso in chilogrammi e l’altezza in metri al quadrato.

4. Essere fisicamente attivi

Al pari delle abitudini alimentari, anche l’attività fisica regolare permette di mantenere un peso salutare e, di conseguenza, evitare un eccesso di grasso corporeo che può contribuire all’insorgenza di alcuni tipi di cancro. Con l’attività fisica, inoltre, rimangono maggiormente in equilibrio una serie di parametri come il livello di zuccheri nel sangue, l’insulina e altri ormoni correlati, oltre all’infiammazione e alla funzionalità del sistema immunitario.

Tutti questi elementi influenzano il rischio di cancro. È stato stimato che il rischio di sviluppare un tumore è inferiore di circa il 4% tra le persone che svolgono un’attività fisica moderata di almeno 30 minuti al giorno, rispetto a chi ne svolge poca, ovvero meno di 15 minuti al giorno. Oltre a contribuire alla prevenzione di alcuni tipi di tumori maligni, l’attività fisica regolare riduce anche l’insorgenza di malattie coronariche, ictus, ipertensione, diabete di tipo 2 e ipercolesterolemia.

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5. Seguire una dieta equilibrata

Sebbene non esista una vera e propria dieta anticancro, per ridurre il rischio di sviluppare tumori è importante mangiare in modo vario ed equilibrato, non aumentare di peso, consumare regolarmente frutta, verdura, legumi, e alimenti ricchi di fibre. Vanno invece evitati gli alimenti ricchi di zuccheri e grassi di origine animale. Inoltre, limitare il consumo di carni rosse e prodotti lavorati a base di carne, nonché di sale e cibi salati, permette di ridurre il rischio di cancro, rispettivamente, all’intestino e allo stomaco.

6. Limitare o evitare il consumo di alcol

L’alcol causa diversi tipi di cancro, alla bocca, all’esofago, alla gola, al fegato, all’intestino crasso e al seno. I meccanismi che possono portare dal consumo di alcol all’insorgenza di un tumore sono diversi: l’alcol viene metabolizzato nel nostro corpo in sostanze cancerogene, danneggia le cellule epatiche e può aumentare i livelli di alcuni ormoni come gli estrogeni, che a loro volta possono aumentare il rischio di cancro al seno. È quindi importante limitare, o meglio ancora evitare del tutto, il consumo di bevande alcoliche. Non esiste un livello di consumo di alcol considerato sicuro per la salute e non esiste differenza tra i diversi tipi di alcolici.

7. Allattare al seno

Sebbene il meccanismo non sia ben chiaro, gli effetti benefici dell’allattamento al seno sembrano proteggere soprattutto dal tumore al seno e all’ovaio anche per le portatrici di mutazioni come BRCA1 e BRCA2 che predispongono alla malattia. Allattare, infatti, favorisce una maggiore resistenza alle mutazioni genetiche e abbassa i livelli ormonali, entrambi fattori collegati all’insorgenza neoplastica. A ciò si aggiunge il fatto che avere allattato al seno aiuta a mantenere un peso nella norma a lungo termine.

8. Proteggersi dalle radiazioni

Un’esposizione eccessiva al sole senza adeguate protezioni può essere dannosa per la nostra salute. I raggi ultravioletti (UVA e UVB) contenuti nelle radiazioni solari ed emessi dai lettini abbronzanti causano infatti danni alla pelle che nel lungo periodo possono portare allo sviluppo di diversi tipi di cancro. Tra questi il melanoma è il più aggressivo. È quindi importante evitare di esporsi alla luce solare diretta quando è molto forte, come nelle ore centrali della giornata, e proteggersi con creme solari da riapplicare ogni 2 ore circa in caso di esposizioni prolungate.

9. Ridurre l’esposizione a sostanze cancerogene sia al lavoro sia in casa

Alcune professioni espongono i lavoratori a un maggior rischio di sviluppare determinati tipi di cancro. Le esposizioni a cancerogeni possono riguardare una sola sostanza o una miscela di sostanze, siano esse associate alla specifica attività svolta oppure ad abitudini come il fumo. Quest’ultimo, se il divieto non viene fatto rispettare dal datore di lavoro, può provocare il cancro ai lavoratori che pur non fumando ne sono esposti passivamente. La migliore prevenzione è evitare l’uso o la produzione di sostanze cancerogene. In tutti i Paesi dell’Unione europea è in vigore una legislazione che impone obblighi ai datori di lavoro e ai lavoratori per ridurre l’esposizione alle sostanze cancerogene nei luoghi di lavoro.

10. Ridurre l’esposizione al radon

Il radon è un gas radioattivo naturale che può entrare nelle abitazioni attraverso il suolo. Può essere rilevato in alte concentrazioni soprattutto nelle zone caratterizzate da rocce e terreni particolarmente ricchi di uranio naturale. I prodotti del suo decadimento radioattivo si attaccano alle particelle presenti nell’aria e, se respirati, possono danneggiare i polmoni e aumentare il rischio di cancro. È bene informarsi se la zona in cui si vive è a rischio e, se lo è, fare un test per la rilevazione del gas.

11. Ridurre l’esposizione all’inquinamento atmosferico

L’esposizione cronica al particolato fine (PM2.5) può aumenta il rischio di sviluppare un tumore del polmone del 15-20%, soprattutto nelle aree particolarmente inquinate. L’inquinamento può portare anche all’insorgenza di tumori alla vescica, al seno e al cavo orale. Alcune azioni quotidiane come utilizzare i mezzi pubblici, ridurre le emissioni domestiche evitando di bruciare materiali come carbone o legna, e sostenere politiche che migliorino la qualità dell’aria possono contribuire alla salute collettiva.

12. Partecipare ai programmi di vaccinazione

Quasi un quinto dei casi di tumore a livello mondiale è causato da agenti infettivi come virus e batteri da cui ci si può difendere partecipando ai programmi di vaccinazione. Tra i principali rischi vi è quello del cancro al fegato provocato dal virus dell’epatite B, oltre che dell’epatite C. Contro il virus dell’epatite B esiste un vaccino efficace che viene somministrato a tutti i bambini nell’ambito del calendario vaccinale; contro il virus dell’epatite C, invece, non esiste un vaccino, ma farmaci efficaci che riducono anche il rischio di sviluppare un tumore epatico. Anche il Papillomavirus umano (HPV) è associato a un maggior rischio di sviluppare il cancro, in particolare quello della cervice uterina, ma anche quelli dell'ano, della vulva, della vagina, del pene e dell'orofaringe . Il vaccino contro l’HPV previene l’infezione da parte dei virus del papilloma responsabili della maggior parte di questi tumori ed è offerto gratuitamente a ragazze e ragazzi al compimento degli 11 anni. Al vaccino è bene affiancare lo screening per la diagnosi precoce del tumore della cervice uterina, offerto gratuitamente alle donne dai 25 anni in poi.

13. Cautela con la terapia ormonale sostitutiva in menopausa

La terapia ormonale sostitutiva a base di ormoni femminili è un trattamento utilizzato soprattutto per alleviare i sintomi della menopausa. L’assunzione di questi ormoni aumenta tuttavia il rischio di sviluppare il cancro del seno, dell’ovaio e dell’endometrio, a seconda del tipo di terapia. È quindi importante effettuare la terapia nei casi strettamente necessari indicati dal medico, possibilmente per breve tempo e alle dosi minime per controllare i sintomi della menopausa.

14. Aderire agli screening oncologici

Gli screening per il cancro della cervice uterina, del seno e del colon-retto permettono di diagnosticare precocemente questi tumori quando non hanno ancora mostrato sintomi. Per alcuni tipi di tumore maligno, come quello al collo dell’utero e all’intestino, lo screening può prevenirne lo sviluppo quando vengono individuate lesioni precancerose, che possono essere rimosse prima che evolvano in tumori. In altri casi, come per il tumore al seno, una diagnosi precoce consente di curare più facilmente la malattia, con l’utilizzo di terapie meno aggressive. Partecipare regolarmente agli screening riduce la mortalità per questi tipi di tumore fino al 30-40%.

Dalla prevenzione individuale alla responsabilità condivisa

Nella nuova edizione del Codice europeo si sottolinea che la prevenzione non può essere considerata esclusivamente un dovere individuale. Seguire uno stile di vita sano, che comprende un’alimentazione varia ed equilibrata, un’attività fisica regolare e l’astensione dal fumo e dall’alcol, diventa più efficace quando a ciò si uniscono politiche pubbliche e sociali con gli stessi fini. Questo significa che scuole, aziende, città e istituzioni dovrebbero creare condizioni favorevoli per prevenire il cancro, come per esempio spazi sicuri per svolgere attività fisica, un maggiore accesso a cibi salutari, campagne educative e programmi a sostegno dell’allattamento al seno. Oltre a questo, leggi più incisive sul tabacco e sull’alcol, interventi di riduzione dell’inquinamento atmosferico, la promozione della mobilità attiva e piani urbanistici sostenibili possono aumentare l’efficacia dei comportamenti individuali. L’adozione di tali misure riduce le disuguaglianze in salute e aumenta la probabilità che le raccomandazioni individuali siano seguite, generando benefici per l’intera comunità.

Autore originale: Agenzia Zadig

Revisione di Fabio Di Todaro in data 10/11/2025

  • Agenzia Zadig

  • Articolo pubblicato il:

    10 novembre 2025