Ultimo aggiornamento: 12 maggio 2025
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La gravidanza è un’esperienza preziosa e ogni donna vuole il meglio per il piccolo che porta in grembo. È naturale dedicarsi con amore alla salute del nascituro, ed è altrettanto importante che la donna non dimentichi di prendersi cura della propria salute. Oltre alle indicazioni fornite dal ginecologo per il monitoraggio della salute del feto (visite, ecografie ed eventuali altri esami), ricordiamo che durante i 9 mesi di gravidanza è importante seguire anche alcune misure di prevenzione oncologica.
In gravidanza la futura mamma segue un percorso di visite, esami del sangue, ecografie prenatali e controlli di routine. Si tratta di occasioni preziose in cui parlare con i medici, anche dei dubbi e delle necessità riguardanti la prevenzione per la salute della mamma oltre che del bambino: al di là dei controlli per il feto, è importante eseguire anche gli esami di screening suggeriti alle donne. In particolare, va mantenuta la sorveglianza per eventuali patologie della cervice uterina (con Pap test o HPV test a seconda dell’età) e per i possibili cambiamenti del seno. In generale, è meglio non rimandare a dopo il parto ciò che si può fare durante la gravidanza: questi mesi possono rappresentare un’opportunità per fare esami che magari erano slittati o per fissare controlli futuri.
La gravidanza porta la donna a effettuare visite ginecologiche ed ecografie della regione pelvica con una frequenza molto maggiore rispetto a qualsiasi altro periodo della vita. L’ecografia pelvica, eseguita per via transvaginale o addominale, non è un esame di screening oncologico. Tuttavia, oltre a monitorare l’evoluzione della gravidanza può essere utile a individuare precocemente modificazioni anomale della struttura dell’utero e degli altri organi dell’apparato riproduttore, come le ovaie e le tube, eventualmente da approfondire con altri esami. Oltre alle ecografie, durante le visite ginecologiche effettuate in gravidanza possono essere effettuati regolarmente il Pap test o l’HPV test, due esami fondamentali per la prevenzione e la diagnosi precoce del tumore della cervice uterina.
Il carcinoma della cervice uterina è diagnosticato in gravidanza o dopo il parto con una incidenza stimata tra 1,5 e 12 casi ogni 100.000 nascite. Per questo è importante eseguire un test di screening per il carcinoma della cervice uterina (Pap test o HPV test a seconda dell’età) anche durante la gravidanza. Questi esami si sono dimostrati sicuri e accurati anche per le donne incinte e quindi non sono controindicati in nessuna epoca gestazionale se la gravidanza è fisiologica.
Le linee guida nazionali raccomandano di effettuare il Pap test o l’HPV test durante la gravidanza al primo controllo ostetrico (generalmente nel primo trimestre), soprattutto alle donne che non partecipano al programma di screening regionale. In tal caso potrebbe essere un’ottima occasione per iniziare ad aderire agli appuntamenti del programma di screening (quando disponibile). Le donne che partecipano regolarmente allo screening, invece, possono rispettare la cadenza prevista per la convocazione oppure scegliere di effettuare il test al primo controllo ostetrico.
Il prelievo cervicale può causare un lieve e transitorio sanguinamento (spotting). Può verificarsi anche nelle donne non gestanti, ma durante la gravidanza può essere motivo di allarme e apprensione. In realtà, non comporta un rischio per la gravidanza: il modesto sanguinamento è infatti legato alle particolari modificazioni delle mucose e della vascolarizzazione del collo dell’utero.
Nel caso in cui il Pap test dia un esito anomalo o che il test HPV risulti positivo, il percorso di screening di secondo livello prosegue con le stesse modalità che si seguono al di fuori della gravidanza.
Quando indicato dai risultati degli esami di screening di primo livello, la donna viene sottoposta a una colposcopia durante la quale può essere eseguita una biopsia o un prelievo di tessuto della cervice uterina. Anche queste procedure sono sicure in gravidanza; tuttavia, a causa di una modificazione della vascolarizzazione della cervice uterina durante la gestazione, il rischio di sanguinamento da biopsia è maggiore. Ciononostante, non costituisce un pericolo per la gravidanza. Il cambiamento maggiore per la donna in gravidanza è ciò che può avvenire dopo un eventuale risultato positivo della biopsia. Il percorso diagnostico e terapeutico per il tumore della cervice uterina, infatti, in alcuni casi può essere sospeso e ripreso al termine della gravidanza, a seconda della valutazione del ginecologo.
Il carcinoma mammario è il tumore più frequentemente diagnosticato durante la gravidanza con una incidenza di 1 caso ogni 10.000 gravidanze. Negli ultimi anni l’incidenza sembra essere sensibilmente aumentata nelle donne che vivono in Paesi sviluppati – tale aumento sembra essere legato a un aumento dell’età alla prima gravidanza.
Per questo, anche se la gravidanza porta a fare controlli medici frequenti, è fondamentale che la donna continui in autonomia a osservare la struttura del seno con l’autopalpazione. Anzi, è ancora più importante proprio perché nel caso della rilevazione di anomalie è possibile accedere ai controlli medici prefissati senza un ulteriore accesso ospedaliero.
Imparare a conoscere il proprio seno è sempre utile, anche in gravidanza. Si può continuare a fare l’autopalpazione a corpo libero o sdraiate. L’ideale è tenere la mano allenata: palpare il seno regolarmente sensibilizza ai cambiamenti. Se per la donna non gestante è consigliato eseguire l’autopalpazione in determinati momenti del ciclo mestruale, in gravidanza non esiste un momento migliore di un altro, infatti il seno è ingrossato in ogni momento.
Nel caso in cui si noti qualcosa di nuovo, come un nodulo duro o sporgente, un arrossamento, o un capezzolo che si ritrae, non bisogna allarmarsi eccessivamente, ma nemmeno trascurarlo. In presenza di segni anomali è importante rivolgersi al ginecologo che segue la gestazione per una valutazione professionale che può richiedere l’esecuzione di un’ecografia del seno. Ricordiamo che molti noduli al seno sono benigni, ma è sempre bene farli valutare.
L’ecografia del seno non è un esame di routine per la prevenzione e la diagnosi precoce del carcinoma mammario durante la gravidanza, ma viene effettuata nelle donne che presentano sintomi o modificazioni anomale, rilevate per esempio con l’autopalpazione o la palpazione da parte del medico che segue la gravidanza. Viene eseguita in associazione con una valutazione specialistica da parte di un medico senologo e, in caso di lesioni sospette, può prevedere anche l’esecuzione di una biopsia, un piccolo prelievo di tessuto mammario.
L’ecografia è un esame che non utilizza radiazioni ionizzanti, pertanto non comporta pericolo per il feto e può essere eseguita in qualsiasi fase della gestazione per la caratterizzazione delle anomalie rilevate con la palpazione.
Qualora il medico specialista lo ritenesse necessario, è possibile effettuare anche la mammografia con l’impiego di una specifica schermatura per l’addome, in modo da ridurre al minimo l’esposizione del feto alle radiazioni ionizzanti.
Oltre agli esami medici, durante i 9 mesi di gestazione è raccomandato mantenere stili di vita salutari essenziali per la prevenzione oncologica primaria – gli stessi che dovrebbero essere seguiti anche nella vita al di fuori della gravidanza. Ecco alcune raccomandazioni chiave:
Dopo il parto, anche se la cura del neonato richiede molte energie e il tempo è poco, è importante che la donna continui a prendersi cura della propria salute. I controlli dopo il parto, inclusi il Pap test o l’HPV test, le ecografie e gli altri esami programmati dopo la gravidanza, sono essenziali per monitorare il benessere della donna. Ciò è ancora più vero se durante i 9 mesi sono sorti dei sospetti sulla presenza di modificazioni corporee a rischio oncologico. Inoltre, il periodo successivo al parto rappresenta un momento chiave per consolidare abitudini salutari iniziate e mantenute durante la gravidanza, e per proseguire con la prevenzione oncologica.
Management of Screen-Detected Abnormalities in Pregnancy, 2010.
Sofia Corradin