Ultimo aggiornamento: 22 marzo 2023
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Il cancro è un fungo è il titolo di un libro pubblicato qualche anno fa da Tullio Simoncini, il principale sostenitore dell’idea che alla base di tutti i tumori vi sia un fungo, la Candida albicans. In base a quanto afferma l’autore, ex clinico radiato nel 2006 dall’Ordine dei medici, il tumore non sarebbe altro che la risposta dell’organismo all’attacco da parte del fungo. Prima si svilupperebbe l’infezione da candida e in seguito i tessuti ancora sani ingloberebbero le colonie formate dal microrganismo e andrebbero a costituire la massa tumorale che poi continuerebbe a crescere e colonizzare anche altri organi tramite metastasi. Ecco perché per curare la malattia non servirebbero, secondo questa teoria infondata, interventi chirurgici, chemio e radioterapie o farmaci mirati. Sarebbe sufficiente il bicarbonato di sodio che, contrastando la crescita del fungo, bloccherebbe ed eliminerebbe anche il tumore (su questa pseudoterapia si veda anche Si può curare il cancro con il bicarbonato? ).
Ma perché proprio la Candida albicans? Per spiegare la scelta di questo particolare microrganismo, i sostenitori della teoria affermano che tutti i tumori sono bianchi (il che non è sempre vero) così come è bianca la candida. Per le conseguenze dei trattamenti da lui somministrati a diversi pazienti, Simoncini è stato anche accusato di omicidio colposo e truffa e nel gennaio 2018 ha ricevuto una condanna a 5 anni e 6 mesi di carcere dal tribunale di Roma. È stato giudicato responsabile della morte di un ragazzo italiano deceduto per le conseguenze della cura con il bicarbonato, effettuata in Albania, Paese in cui l’ex medico continuava a operare e dove ha subito un’ulteriore condanna. Nonostante le condanne e le multe da migliaia di euro, questa pericolosa teoria continua a diffondersi in rete, con siti che difendono ed esaltano il lavoro di Simoncini.
La Candida albicans, il tipo più comune di questo genere di funghi, si trova normalmente nell’ambiente e nell’organismo, in particolare nel cavo orale, nell’intestino e nella vagina. Appartiene alla famiglia dei saccaromiceti, è implicato nella digestione degli zuccheri e in genere non crea alcun problema di salute. Quando però il sistema immunitario si indebolisce, o quando la flora intestinale o vaginale è alterata, per esempio da una terapia antibiotica, da forte stress o immunoterapie, la candida può moltiplicarsi più del dovuto e dare origine alla cosiddetta candidosi. Si tratta di un’infezione che spesso è solo superficiale (come il mughetto, un’altra candidosi orale comune nei bambini, o le vaginiti) e può essere curata facilmente con farmaci specifici. Anche abitudini e comportamenti poco salutari possono stimolare la candida a riprodursi e a dare i sintomi tipici dell’infezione. Meglio evitare quindi abuso di alcol, fumo di sigaretta e diete troppo ricche di zuccheri, grassi e prodotti raffinati.
Non bisogna però dimenticare che nelle persone particolarmente deboli dal punto di vista immunitario – per esempio i malati di cancro, chi si è sottoposto a trapianto o i pazienti con AIDS – l’infezione può passare dal livello superficiale a quello sistemico più profondo con conseguenze anche molto gravi. In ogni caso, nessuno studio ha finora accertato che le infezioni da candida siano associate al cancro in quanto fattore causale.
La teoria di Simoncini, che la candida possa causare il cancro, non è dimostrata. Altri microrganismi diversi dalla Candida albicans possono causare alcune forme di tumore: un esempio è il papilloma virus umano (HPV), che si riscontra nella quasi totalità dei tumori della cervice uterina. Per quanto riguarda invece la candida, non esistono studi scientifici che ne abbiano trovato traccia in tutti i tumori. Anzi è stato dimostrato che l’infezione da candida è individuabile solo in pochi casi. Secondo i risultati di uno studio, pubblicati qualche anno fa sulla rivista Mycoses, un’infezione fungina (da candida o da aspergillo, un altro fungo) era stata individuata solo nell’8,1 per cento di oltre 2.000 campioni prelevati durante autopsie. Anche in altri studi condotti su un numero maggiore di autopsie le infezioni da candida non hanno mai superato il 10 per cento dei casi. Non mancano studi che testimoniano come l’infezione da candida sia più comune in pazienti con tumore rispetto alla popolazione generale, ma ciò può essere dovuto al fatto che i malati oncologici – così come quelli sottoposti a trapianti o affetti da HIV – hanno un sistema immunitario indebolito dalla malattia e dalle terapie. La candida in questi casi sarebbe dunque una conseguenza e non una causa del tumore.
Per quanto riguarda poi l’affermazione che "tutti i tumori sono bianchi", è sufficiente dare un’occhiata al microscopio per capire quanto sia falsa. Esistono infatti tumori di tanti colori quanti sono i colori dei tessuti umani. I sostenitori della teoria affermano inoltre che le normali analisi istologiche non riescono a identificare la presenza del fungo solo perché i patologi lavorano in superficie, mentre il fungo si troverebbe a maggiore profondità. Anche questo è falso: quando si asporta un tumore, il tessuto viene trattato per evitare che si degradi e poi viene tagliato in "fettine" sottili per essere analizzato al microscopio. Ciascuna di queste porzioni consente di osservare, almeno in parte, tutto lo spessore della neoplasia e non solo la superficie.
Nonostante la comunità scientifica sia sostanzialmente concorde nell’affermare che non esiste un nesso di causa ed effetto tra candida e sviluppo di cancro, sono in corso ricerche per approfondire l’argomento e studiare eventuali meccanismi con cui il fungo potrebbe facilitare la trasformazione delle cellule da sane a tumorali. Ogni infezione cronica può infatti favorire uno stato infiammatorio che a sua volta può stimolare la trasformazione tumorale. In un recente articolo pubblicato sulla rivista PLOS Pathogens gli autori hanno passato in rassegna le diverse ricerche presenti in letteratura sul possibile legame tra Candida albicans e cancro al cavo orale. Hanno anche descritto i meccanismi con cui il fungo potrebbe contribuire allo sviluppo del tumore. Gli autori hanno concluso che, nonostante ci siano alcuni studi a supporto dell’idea che la Candida possa in un certo senso innescare o promuovere l’oncogenesi dell’epitelio orale, si tratta soltanto di ipotesi che richiedono ulteriori approfondimenti. È peraltro possibile che la presenza di colonie del fungo nelle lesioni displastiche precancerose sia una coincidenza, dovuta al fatto che il microrganismo prolifera facilmente dove la barriera mucosale è alterata.
Candida albicans è il nome scientifico di un microrganismo normalmente presente nel corpo umano. Solo in caso di particolare debolezza del sistema immunitario (anche a causa di tumori e trattamenti oncologici) può diventare patologico e dannoso per la salute, ma non per lo sviluppo di tumori. Non esistono infatti studi clinici che dimostrino che la candida sia in grado di causare un tumore, né che il tumore sia formato proprio da questo fungo.
Agenzia Zoe