Si può curare il cancro con il bicarbonato?

No, il bicarbonato non è una terapia anticancro.

Ultimo aggiornamento: 16 marzo 2023

Tempo di lettura: 4 minuti

In sintesi

  • Nessuna ricerca scientifica ha dimostrato che il bicarbonato di sodio sia una sostanza in grado di curare i tumori negli esseri umani.
  • Il tumore può creare intorno a sé un ambiente acido, ma il bicarbonato, pur essendo una sostanza basica, non modifica in alcun modo il pH intorno alla massa tumorale, quando è assunto per via orale.
  • L'iniezione del bicarbonato per via endovenosa (o parenterale) è estremamente pericolosa per tutti gli organi, inclusi quelli sani.
  • Negli Stati Uniti sono in corso studi il cui scopo è capire se e come sia possibile diminuire l’acidità intorno alla massa tumorale con il bicarbonato e studiare se questo renda la chemioterapia più efficace. Al momento non ci sono risultati certi nemmeno per questa via di somministrazione.

Da dove viene questa ipotesi?

Il bicarbonato, la sostanza usata comunemente in casa, per esempio, per pulire frutta e verdura e lievitare torte e biscotti, non cura il cancro. Come mai allora questa bufala si è diffusa? L’idea infondata, nota anche come terapia Simoncini, nasce probabilmente da una scoperta scientifica seria: il cosiddetto effetto Warburg, dal nome del fisiologo tedesco Otto Heinrich Warburg, che nel 1931 aveva meritato il premio Nobel per la fisiologia o la medicina per le scoperte sul metabolismo dei tumori.

Warburg scoprì che tra i tanti cambiamenti che i tessuti tumorali inducono a livello locale, vi era anche un aumento della produzione di energia da parte delle cellule tumorali stesse. Ciò avviene tramite la glicolisi aerobia, ovvero attraverso il consumo di glucosio in presenza di ossigeno. In condizioni fisiologiche questo processo si attiva solo quando i tessuti sono a corto di ossigeno, e per questo si parla di glicolisi anaerobica. Nel caso dei tumori invece la glicolisi ha luogo anche in presenza di quantità di ossigeno 200 volte superiori al normale.

Produrre energia in questo modo ha però un effetto collaterale: nei tessuti rimangono, come scorie, alcune sostanze acide, tossiche per l’organismo, che richiedono tempo per essere smaltite. L’ambiente acido, hanno scoperto altri scienziati dopo Warburg, è favorevole alla proliferazione dei tumori perché corrode i tessuti sani e crea spazio per quelli malati. Ecco perché alcuni hanno pensato di poter usare il bicarbonato di sodio, sostanza molto basica, per neutralizzare l’effetto degli acidi prodotti dal tessuto tumorale.

Tuttavia, la terapia Simoncini, che prende il nome dal suo inventore Tullio Simoncini, ex dottore italiano radiato dall’Ordine dei medici e condannato per omicidio colposo, non si basava sulle osservazioni di Warburg, bensì sulla convinzione errata che il cancro fosse causato dalla Candida albicans, un fungo normalmente presente nel corpo umano (per approfondire il tema si veda La candida causa il cancro?).

Leggi anche

Che tipo di ricerche sono state fatte?

I primi esperimenti col bicarbonato, condotti già negli anni Cinquanta del Novecento, hanno smentito l’utilità di questa ipotesi terapeutica. Le ragioni sono, in primo luogo, perché assumere bicarbonato per bocca non rende meno acido l’ambiente intorno al tumore e, in secondo luogo, perché i dosaggi necessari a modificare in modo sostanziale il pH dei tessuti sono talmente elevati da creare danni agli organi sani.

In alcuni esperimenti più recenti, in cui alcuni ricercatori hanno studiato gli effetti del bicarbonato in laboratorio, i risultati sono stati parzialmente più positivi che in passato. Manca tuttavia la verifica, essenziale, nei pazienti.

Nel 2012 un gruppo di ricercatori diretto da Marty Pagel presso l’Università dell’Arizona aveva ottenuto un cospicuo finanziamento per uno studio sul bicarbonato e destinato al perfezionamento di un tipo di risonanza magnetica innovativa. Lo scopo della sperimentazione, tuttavia, non era verificare se il bicarbonato fosse efficace di per sé, dato che si sapeva già che il bicarbonato non ha alcuna azione antitumorale efficace. L’obiettivo era piuttosto stabilire se questa sostanza potesse potenziare l’effetto di alcuni farmaci chemioterapici per il tumore al seno, che sono inibiti dall’effetto Warburg. A tale scopo il bicarbonato avrebbe dovuto raggiungere la massa tumorale senza danneggiare i tessuti circostanti. Occorreva inoltre identificare le cosiddette zone acide attorno al tumore su cui intervenire, e questo sarebbe forse stato possibile tramite la risonanza magnetica.

In una recente revisione della letteratura, pubblicata sulla rivista Integrative Cancer Therapies, alcuni ricercatori hanno passato in rassegna i diversi studi in cui il bicarbonato era stato somministrato da solo o in combinazione ad altre terapie come trattamento per il cancro. Gli autori hanno concluso che non ci sono prove cliniche sufficienti a sostegno di una possibile sostituzione delle terapie anticancro con l’assunzione di acqua e bicarbonato. Nella revisione ci si sofferma inoltre su uno studio del 2016, apparso sulla rivista eLife, in cui pazienti con carcinoma epatocellulare avevano ricevuto, tramite una tecnica utilizzata per il controllo locale del tumore (la chemioembolizzazione epatica o TACE, Transcatheter Arterial Chemoembolization), iniezioni di bicarbonato in aggiunta alla terapia prevista, allo scopo di neutralizzare l’acidità dei tessuti. Stando a ricercatori, i risultati ottenuti sembrano indicare che il bicarbonato sia in grado di potenziare l’efficacia delle altre cure, per cui l’applicazione locale potrebbe essere un metodo di somministrazione utile. Si tratta comunque di un’ipotesi che andrebbe verificata in studi clinici molto ampi.

 

In conclusione

Il bicarbonato di sodio non è una terapia contro il cancro e la sua somministrazione può danneggiare gravemente i tessuti sani dell'organismo. In alcuni studi in corso si sta valutando se il bicarbonato possa potenziare l’effetto dei comuni farmaci chemioterapici. I risultati di questi studi permetteranno di stabilire, accanto all’eventuale efficacia del bicarbonato come adiuvante della terapia, anche la sicurezza del trattamento e la possibilità di identificare le zone acide dove il bicarbonato potrebbe essere necessario. Tuttavia la premessa di tali studi è che il bicarbonato possa raggiungere il tumore senza provocare danni ai tessuti sani.

  • Agenzia Zoe

    Agenzia di informazione medica e scientifica