Ultimo aggiornamento: 10 aprile 2019
Titolo originale dell'articolo: Inducing cancer indolence by targeting mitochondrial Complex I is potentiated by blocking macrophage-mediated adaptive responses
Titolo della rivista: Nature Communications
Data di pubblicazione originale: 22 febbraio 2019
Ricercatori dell'Università di Bologna hanno mostrato in studi con animali di laboratorio che la progressione del cancro si arresta se si inibiscono sia gli enzimi coinvolti nella respirazione cellulare sia l'attività delle cellule immunitarie reclutate dal tumore.
Trasformare i tumori maligni in tumori benigni potrebbe essere una strategia efficace per evitare che il cancro prenda il sopravvento sull'organismo. I risultati descritti sulla rivista Nature Communications dal gruppo di ricerca di Giuseppe Gasparre e Anna Maria Porcelli, dell'Università di Bologna, indicano proprio la possibilità di utilizzare una terapia adiuvante, da affiancare a quelle oncologiche classiche, per limitare lo sviluppo e la progressione del tumore.
Per questo studio, condotto grazie al fondamentale sostegno di AIRC, il gruppo di Gasparre e Porcelli si è concentrato su particolari tumori benigni chiamati oncocitomi, in cui è assente l’enzima utilizzato dai mitocondri, le centrali energetiche della cellula, nella respirazione cellulare. Per prima cosa i ricercatori hanno verificato che, eliminando questo enzima in cellule in coltura di osteosarcoma e di cancro del colon, due tumori maligni, la crescita di tali cellule si arresta. “Questo” spiega Gasparre “avviene verosimilmente grazie a due meccanismi: una riorganizzazione generale del metabolismo cellulare e la perdita della capacità tipica dei tumori di creare nuovi vasi sanguigni in risposta alla carenza di ossigeno.”
In topi di laboratorio, tuttavia, i tumori ricominciavano a crescere dopo un primo momento di stasi. “Il merito è, per così dire, dei macrofagi, cellule del sistema immunitario che, reclutate dal tumore, stimolano la nascita di nuovi vasi sanguigni” afferma il ricercatore. In effetti altri esperimenti hanno confermato che, bloccando anche queste cellule, il tumore, di nuovo, smette di crescere.
I ricercatori hanno già identificato un possibile approccio farmacologico per mimare i meccanismi molecolari osservati in laboratorio. “Si tratta di combinare la metformina, un farmaco ipoglicemizzante che agisce tra le altre cose sui processi respiratori dei mitocondri, con inibitori dei macrofagi come i bisfosfonati, usati per il trattamento dell'osteoporosi. Abbiamo osservato che nei topi questa combinazione abbatte la crescita tumorale.” Ora si tratta di passare alla sperimentazione clinica per valutare sicurezza ed efficacia dell'uso di questa combinazione di farmaci come adiuvante per altre terapie oncologiche.
Valentina Murelli