Ultimo aggiornamento: 24 agosto 2018
Un gruppo di ricercatori piemontesi ha scoperto una particolare proprietà della molecola Semaforina 3E, che potrà essere sfruttata per migliorare le terapie.
Titolo originale dell'articolo: Tumour growth inhibition and anti-metastatic activity of a mutated furin-resistant Semaphorin 3E isoform
Titolo della rivista: EMBO Molecular Medicine
Data di pubblicazione originale: 1 gennaio 2012
Nel 2010, il gruppo di ricercatori coordinati da Luca Tamagnone presso la Fondazione piemontese per la ricerca sul cancro, ha dimostrato che la molecola Semaforina 3E ha un ruolo molto importante in diversi tumori, perché induce la formazione delle metastasi.
All'inizio del 2011, questi scienziati hanno scoperto che una versione modificata della Semaforina 3E (chiamata Uncl-Sema3E) possiede, invece, una particolare capacità: questa molecola è in grado non solo di inibire la formazione delle metastasi, ma anche di bloccare la formazione di nuovi vasi sanguigni che portano nutrimento al tumore, meccanismo detto angiogenesi. Uncl-Sema3E si comporta come una spada a doppio taglio.
Questa scoperta apre nuove prospettive terapeutiche: oggi, infatti, non solo non disponiamo di farmaci in grado di inibire le metastasi, ma i farmaci in uso che bloccano l'angiogenesi e la crescita dei tumori nel lungo periodo tendono a diventare inefficaci, perché il tumore reagisce diventando più invasivo e metastatico.
Lo studio, condotto interamente in laboratorio, indica che è possibile colpire la Semaforina 3E per bloccare allo stesso tempo la crescita tumorale e le metastasi. Sarà ora necessario mettere a punto nuove molecole dirette contro Sema3E e adatte a essere utilizzate nella sperimentazione clinica.
La ricerca è stata possibile grazie al sostegno di AIRC e ha meritato la pubblicazione sulla prestigiosa rivista EMBO Mol Med.
Agenzia Zoe