Ultimo aggiornamento: 24 agosto 2018
Un microRNA impedisce ai macrofagi di mettersi dalla parte del tumore.
Titolo originale dell'articolo: miR-142-3p Prevents Macrophage Differentiation during Cancer-Induced Myelopoiesis
Titolo della rivista: Immunity
Data di pubblicazione originale: 1 marzo 2013
Il tumore cresce anche perché riesce a neutralizzare le difese dell'organismo e per farlo trova complicità tra le cellule di quello stesso sistema immunitario che dovrebbero combattere la malattia. La progressione del cancro si accompagna infatti all'accumulo di cellule, chiamate macrofagi, che possono deprimere le difese dell'organismo. Si tratta di cellule che, in condizioni normali, partecipano in maniera attiva alla risposta immunitaria, ma che, per effetto di sostanze liberate dal tumore, "cambiano bandiera": invece di sostenere le colleghe che vorrebbero intervenire per eliminare le cellule che minacciano la salute dell'organismo, legano loro le mani, impedendone l'azione.
Vincenzo Bronte e i suoi colleghi dell'Università di Verona, grazie al sostegno di AIRC, hanno scoperto uno dei meccanismi in gioco in questo fenomeno, da cui dipende parte dell'aggressività del cancro. "Il tumore libera dei messaggeri, chiamati citochine, che spingono il midollo osseo a produrre macrofagi con funzione immunosoppressiva" spiega il ricercatore. "In questo lavoro pubblicato su Immunity abbiamo dimostrato che ciò avviene quando manca una piccola molecola, detta miR-142-3p, uno dei tanti microRNA che regolano l'attività delle cellule".
Questo fattore è in grado di bloccare la cascata di reazioni che porta i macrofagi ad assumere il ruolo di complici del tumore. "Infatti, nel modello sperimentale, una concentrazione più alta di miR-142-3p potenzia l'efficacia di altre terapie immunologiche. Infatti quando riusciamo ad 'armare' con il miR-142-3p le cellule immunitarie rivolte contro uno specifico tumore, osserviamo risultati molto positivi" conclude Bronte.
In tanti laboratori si studiano modi per bloccare il sistema immunitario quando questo aiuta il cancro. La scoperta dei ricercatori AIRC potrebbe migliorare i risultati finora ottenuti con i diversi approcci in studio.
Agenzia Zadig