Ultimo aggiornamento: 7 febbraio 2019
La combinazione di acido retinoico e interferone-alfa blocca la crescita delle cellule malate e ne provoca la distruzione.
Titolo originale dell'articolo: Alpha-interferon/retinoic acid combination inhibits growth and promotes apoptosis in mantle cell lymphoma through Akt-dependent modulation of critical targets
Titolo della rivista: Cancer Research
Data di pubblicazione originale: 1 febbraio 2012
Il linfoma mantellare è un tipo di linfoma difficile da curare con le terapie convenzionali: si tratta di un tumore particolarmente aggressivo, in cui i processi che regolano la sopravvivenza delle cellule sono molto alterati.
Da tempo i ricercatori del CRO di Aviano guidati da Riccardo Dolcetti si dedicano allo studio di questa patologia, per comprendere più a fondo i suoi meccanismi di sviluppo e per trovare cure più efficaci: grazie a loro, ad esempio, oggi sappiamo che l'acido retinoico è efficace nel ridurre la moltiplicazione delle cellule malate.
A febbraio 2012 il lavoro del gruppo di Dolcetti, in collaborazione con l'Università di Torino, è stato premiato da un'importante pubblicazione su Cancer Research : grazie anche al contributo di AIRC, i ricercatori hanno dimostrato in laboratorio che è possibile curare questo linfoma utilizzando proprio l'acido retinoico associato a un'altra sostanza, l'interferone-alfa.
La duplice terapia ha ridotto la moltiplicazione delle cellule del tumore agendo sulla ciclina D1 - un oncogene iperattivo nel linfoma mantellare - e aumentando i livelli della proteina p27, capace di frenare la crescita cellulare. Ma non solo: il trattamento ha anche provocato la distruzione delle cellule malate mediante apoptosi (il processo di morte cellulare programmata). Questo avviene grazie all'inibizione della proteina Akt, una sostanza che regola la sopravvivenza cellulare e che nel linfoma mantellare è eccessivamente attiva.
"I risultati di questo studio hanno dimostrato che la terapia con acido retinoico associato a interferone-alfa è in grado di distruggere le cellule tumorali di linfoma mantellare e di frenarne la crescita, colpendo proprio alcuni dei meccanismi strettamente implicati nella progressione del tumore" hanno sottolineato i ricercatori, commentando i risultati della ricerca. "Lo studio fornisce le basi biologiche per verificare la possibile efficacia clinica di questa terapia, a base di farmaci ben conosciuti e relativamente poco costosi, nei pazienti affetti da questo particolare tipo di linfoma".
Agenzia Zadig