Ultimo aggiornamento: 23 agosto 2018
Un gruppo di ricercatori dell'Università di Pavia ha scoperto che, bloccando l'attività dell'enzima ADPS, è possibile arrestare la produzione di fosfolipidi eteri, molecole che possono favorire lo sviluppo del tumore.
Titolo originale dell'articolo: Discovery of Inhibitors for the Ether Lipid-Generating Enzyme AGPS as Anti-Cancer Agents
Titolo della rivista: ACS Chemical Biology
Data di pubblicazione originale: 1 settembre 2015
Tutte le cellule che compongono il nostro organismo sono circondate dalla membrana plasmatica, una parete che le protegge dall'ambiente esterno ed evita la fuoriuscita delle molecole necessarie per la loro vita. I mattoni che costituiscono questa parete sono i lipidi, che provengono sia dalla nostra alimentazione, sia vengono prodotti dalle cellule in caso di necessità.
Le cellule tumorali, a differenza di quelle sane, si moltiplicano molto più in fretta per favorire la crescita e la diffusione del tumore e per fare ciò, necessitano di una quantità sempre maggiore di lipidi. Per questa ragione, l'aumento del metabolismo lipidico è una caratteristica peculiare del cancro, ed è considerato un possibile target per le terapie anti-tumorali future.
Non tutti i lipidi che compongono la membrana sono uguali, in particolare i fosfolipidi eteri, non solo hanno la funzione di mattoni, ma sono anche messaggeri cellulari che possono indurre lo sviluppo del tumore. Il gruppo di Andrea Mattevi dell'Università di Pavia, in collaborazione con Antonello Mai dell'Università La Sapienza di Roma e Daniel K. Nomura dell'Università di Berkeley (California), hanno scoperto che bloccando chimicamente l'attività di un enzima chiamato ADPS è possibile arrestare la produzione di fosfolipidi eteri in diversi tipi di tumore, tra cui il melanoma e il tumore al seno.
Grazie al contributo di AIRC sono state individuate delle molecole che, se somministrate alle cellule tumorali, bloccano in modo specifico l'enzima ADPS e causano una drastica diminuzione di fosfolipidi eteri. La minore disponibilità di questi messaggeri e mattoni della membrana cellulare causa l'arresto della crescita del tumore e una diminuzione della capacità delle cellule tumorali di formare metastasi.
Questo studio pubblicato sulla rivista ACS Chemical Biology apre le porte per lo sviluppo di nuove molecole per un target finora inesplorato, che potrebbero essere utilizzate in futuro per terapie contro tumori aggressivi e metastatici.