Un tallone d'Achille per il cancro al colon

Ultimo aggiornamento: 23 agosto 2018

Un gruppo di ricercatori dell'Università di Padova scopre all'origine del tumore un nuovo meccanismo, che potrebbe diventare bersaglio di terapie innovative.

Titolo originale dell'articolo: YAP/TAZ Incorporation in the β-Catenin Destruction Complex Orchestrates the Wnt Response

Titolo della rivista: Cell

Data di pubblicazione originale: 1 luglio 2014

Tra le cause genetiche del tumore al colon c'è la mutazione di un gene, chiamato APC. In che modo però questo difetto scateni la trasformazione tumorale non era finora ben chiaro. La questione si è chiarita grazie ai risultati di una ricerca, pubblicati sull'importante rivista Cell da un gruppo di ricercatori del Dipartimento di medicina molecolare dell'Università di Padova. La ricerca, sostenuta da AIRC, ha scoperto i meccanismi fondamentali che portano una cellula intestinale normale a trasformarsi in una cellula tumorale.

Al cuore di tali meccanismi, due geni, YAP e TAZ, che vengono per così dire "accesi", cioè attivati, quando viene mutato APC, insieme ad altre complesse interazioni molecolari. "In ceppi di topi portatori di una forma genetica della malattia tumorale abbiamo dimostrato che inattivando YAP/TAZ era possibile evitare l'insorgenza della malattia senza alcuna alterazione nel tessuto sano" spiega Stefano Piccolo, docente di biologia molecolare dell'ateneo patavino, già vincitore del Premio Guido Venosta di AIRC. "Scoprendo il legame di YAP/TAZ con altre reti di segnali all'interno della cellula (quella chiamata Wnt, e il cosiddetto 'complesso di distruzione della beta-catenina') abbiamo identificato un nuovo 'tallone d'Achille' specifico del cancro al colon-retto".

Nella terapia del cancro è fondamentale trovare approcci che colpiscano in maniera specifica le cellule tumorali senza danneggiare anche le cellule sane. Molti trattamenti falliscono non perché siano inefficaci, ma perché comportano livelli inaccettabili di tossicità. L'importanza dello studio firmato da Stefano Piccolo e Michelangelo Cordenonsi consiste quindi nella scoperta di una possibile chiave di intervento specifica per le cellule tumorali. "Non è che YAP/TAZ si siano evoluti per scatenare il cancro" spiega Luca Azzolin, responsabile dello studio. "La loro funzione ancestrale è un'altra: la rigenerazione dei tessuti. Il cancro non inventa mai nulla di nuovo. In questo caso attinge a un meccanismo biologico che si attiva dopo un danno, e che normalmente non funziona quando il tessuto, in questo caso quello intestinale, è in una condizione di benessere. Ma il cancro è come una ferita che non finisce di rimarginare" conclude il ricercatore.

  • Agenzia Zadig