Ultimo aggiornamento: 23 agosto 2018
Il farmaco di nuova generazione pevonedistat è già utilizzato in alcuni tumori solidi e del sangue, ma potrebbe funzionare anche per una forma di cancro del colon-retto refrattaria alle terapie disponibili.
Titolo originale dell'articolo: Efficacy of NEDD8 Pathway Inhibition in Preclinical Models of Poorly Differentiated, Clinically Aggressive Colorectal Cancer
Titolo della rivista: Journal of the National Cancer Institute
Data di pubblicazione originale: 1 ottobre 2016
Anche le terapie antitumorali più avanzate non funzionano per tutti allo stesso modo: a volte sono molto efficaci, altre meno o per nulla. Per questo è fondamentale, quando si individua un nuovo bersaglio terapeutico, cercare anche di capire quali sono i pazienti nei quali farmaci specifici contro un determinato bersaglio funzioneranno meglio. È precisamente quanto sono riusciti a fare alcuni ricercatori dell'IRCCS di Candiolo con il tumore del colon-retto e il farmaco mirato pevonedistat, già sperimentato con risultati promettenti in alcuni pazienti con tumori solidi e del sangue.
"Si tratta di una molecola che blocca un sistema utilizzato dalla cellula per modificare le caratteristiche di alcune delle proprie proteine, fra cui l'attività, la localizzazione, la vita media eccetera" spiega Enzo Medico, professore all'Università di Torino e coordinatore del gruppo di lavoro. "Questo sistema si basa su una via molecolare, chiamata NEDD8, che funziona come una sorta di etichetta che può essere 'incollata' a una proteina per modificarne caratteristiche e funzioni".
Le cellule tumorali riescono ad alterare a proprio vantaggio la via NEDD8, replicandosi meglio e sopravvivendo più a lungo.
Come è descritto nei risultati pubblicati sul Journal of the National Cancer Institute, Medico e colleghi hanno cercato di capire se il pevonedistat, che agisce appunto bloccando NEDD8, possa essere efficace anche nei tumori del colon-retto. "L'abbiamo testato con varie linee cellulari tumorali e abbiamo scoperto che effettivamente funzionava bene nel 13% dei casi" spiega Medico. Il passo successivo è stato individuare una sorta di firma molecolare caratteristica di questi casi, la cui validità è stata confermata in un'altra serie indipendente di campioni. I ricercatori hanno compreso così che i tumori sensibili al blocco di NEDD8 sono in genere quelli del tipo mucinoso di alto grado, i più aggressivi e refrattari alle terapie.
L'efficacia di pevonedistat in questi tumori andrà confermata nei pazienti con studi clinici appropriati. Il risultato, ottenuto anche grazie al finanziamento di AIRC, apre infatti la strada alla possibilità di utilizzare un farmaco già approvato per altre malattie anche ai tumori del colon-retto oggi più difficili da trattare.