Ultimo aggiornamento: 24 agosto 2018
Nei laboratori piemontesi dell'IRCC di Candiolo è stato chiarito il ruolo di un recettore fino a oggi quasi sconosciuto, ma potenzialmente importante dal punto di vista oncologico.
Titolo originale dell'articolo: Ror1 is a pseudokinase that is crucial for Met-driven tumorigenesis.
Titolo della rivista: Cancer Research
Data di pubblicazione originale: 1 aprile 2011
Si chiama Ror1 e fa parte di quella categoria di recettori che vengono chiamati "orfani" perché le molecole che si legano a loro non sono conosciute. "Di Ror1 sapevamo davvero poco" spiega Livio Trusolino, coautore dell'articolo pubblicato sulla rivista Cancer Research. dal Dipartimento di farmacologia molecolare dell'istituto per la ricerca sul cancro di Candiolo, alle porte di Torino. Per questo "abbiamo deciso di analizzare meglio il suo ruolo nello sviluppo del cancro".
Per raggiungere questo obiettivo, Trusolino e colleghi hanno lavorato su più di 40 linee cellulari, ovvero diverse tipologie di cellule derivate da tumori, per valutare la presenza di Ror1. Abbiamo inoltre analizzato la sua fosforilazione - cioè l'aggiunta di un gruppo fosfato, fondamentale per la regolazione e l'attivazione di molte proteine all'interno della cellula - e infine abbiamo osservato come la cellula si comporta in sua assenza.
Da questo lavoro è emerso innanzitutto che il recettore Ror1 è presente nel 75 per cento circa delle cellule tumorali analizzate e che, soprattutto in quelle di tumore di derivazione gastrica e polmonare non a piccole cellule, il livello di fosforilazione è particolarmente elevato.
"Abbiamo dimostrato che Ror1 non è in grado di procurarsi da solo il fosfato che gli serve per la fosforilazione, né di legarlo autonomamente: per fare ciò lavora in collaborazione con l'oncogene MET. Abbiamo inoltre verificato che esiste anche una diretta correlazione tra i livelli di MET nella cellula e i livelli di fosforilazione di Ror1".
Proseguendo nella loro analisi, i ricercatori hanno scoperto che la crescita delle cellule si blocca quando Ror1 viene eliminato. "Mettendo insieme questi risultati" conclude Trusolino "siamo giunti alla conclusione che Ror1 è un sorta di megafono dei segnali di MET, una molecola già nota per la sua capacità di promuovere la sopravvivenza e la diffusione delle cellule tumorali". È ancora presto per parlare di risvolti clinici di questa scoperta, ma di certo gli spunti non mancano: "Studi futuri potranno chiarire, per esempio, se cellule tumorali con alti livelli di MET e Ror1 sono più aggressive di altre" conclude Trusolino.
Agenzia Zoe