Ultimo aggiornamento: 24 agosto 2018
I ricercatori dell'Istituto dei tumori di Milano hanno posto le basi per una nuova strategia capace di rallentare la crescita del tumore papillare della tiroide.
Titolo originale dell'articolo: TIMP3 regulates migration, invasion and in vivo tumorigenicity of thyroid tumor cells
Titolo della rivista: Oncogene
Data di pubblicazione originale: 1 luglio 2011
Per tenere sotto controllo il tumore papillare della tiroide si può agire su un gene, il TIMP3. "Questo tumore è in genere associato a una buona prognosi, ma nel 15-20 per cento dei casi diventa aggressivo e resistente alla terapia, dando luogo a metastasi" spiega Angela Greco, responsabile dell'unità Meccanismi molecolari dell'Istituto nazionale tumori di Milano e coordinatrice di un lavoro finanziato da AIRC e recentemente pubblicato sulla rivista Oncogene.
Angela Greco, insieme a Maria Chiara Anania e ad altri colleghi, ha dimostrato l'importanza di questo gene nella formazione del tumore papillare della tiroide. Non è la prima volta che TIMP3 finisce sotto osservazione: in molti tumori umani, infatti, è dimostrata la sua capacità di inibire gli enzimi che degradano la matrice extracellulare (cioè quella sorta di "colla" che tiene insieme le cellule). Ciò facilita la formazione delle metastasi perché permette alle singole cellule tumorali di staccarsi dalla base e diffondersi nell'organismo. TIMP3 riveste anche un ruolo di controllo nella formazione di nuovi vasi (angiogenesi) ed è coinvolto nei meccanismi dell'infiammazione.
"La nostra unità studia da oltre vent'anni i meccanismi molecolari che governano lo sviluppo del carcinoma tiroideo" spiega Angela Greco. " I risultati di questo lavoro ─ frutto della stretta collaborazione tra diversi gruppi dell'Istituto nazionale tumori e di un gruppo dell'Università degli studi di Milano ─ rappresentano un nuovo e importante pezzo da aggiungere a un puzzle piuttosto complesso".
Analizzando l'espressione dei geni nella tiroide sana e in quella tumorale - in un lavoro condotto in precedenza da Anania- era emerso che TIMP3 è meno attivo nel tumore che nella ghiandola sana. Dopo aver confrontato i dati ottenuti in altri laboratori, utilizzando tecniche di bioinformatica, i ricercatori milanesi sono passati agli studi in vitro su cellule di tiroide coltivate in laboratorio e poi in vivo su modelli sperimentali.
I risultati di questo approccio integrato allo studio del ruolo di TIMP3 non si sono fatti attendere: la proteina TIMP3 viene secreta dalla cellula tiroidea e svolge molteplici funzioni, importantissime per frenare la crescita del tumore.
Sulla base dei risultati dello studio, gli autori affermano che aumentare l'espressione di TIMP3 riduce la capacità del tumore di migrare e invadere le aree vicine, frena la crescita tumorale in modelli sperimentali, poiché inibisce la formazione di nuovi vasi sanguigni (angiogenesi), e blocca l'infiammazione, che generalmente favorisce la malattia. "Dai nostri dati emerge che TIMP3 ha tutte le carte in regola per essere considerato un possibile bersaglio per future strategie terapeutiche contro questo tipo di tumore" conclude Angela Greco.
Agenzia Zoe