Ultimo aggiornamento: 23 agosto 2018
Osservando con attenzione le differenze nel DNA delle cellule coinvolte è possibile identificare le varie fasi della progressione del mieloma multiplo e arrivare a una prognosi più precisa.
Titolo originale dell'articolo: Aberrant global methylation patterns affect the molecular pathogenesis and prognosis of multiple myeloma
Titolo della rivista: Blood
Data di pubblicazione originale: 1 ottobre 2010
Tra normalità e malattia non esiste un passaggio netto, ma un lento progresso. Ci sono malattie, come il mieloma multiplo, che inizia con lievi alterazioni nelle cellule del sangue (le plasmacellule) che, col tempo, diventano maligne. Un gruppo di ricerca internazionale, di cui ha fatto parte, anche l'italiano Antonino Neri grazie a fondi AIRC, è riuscito a individuare i cambiamenti che accompagnano le diverse fasi di evoluzione verso la malattia e ne ha pubblicato i risultati sulla rivista Blood.
"Ciascuna delle fasi che segnano il passaggio da plasmacellula normale a cellula di mieloma multiplo ha caratteristiche precise a livello del DNA, che forniscono informazioni dettagliate anche su quale sarà lo sviluppo e la prognosi della malattia", afferma Neri. Utilizzando una tecnologia in grado di "leggere" in un colpo solo migliaia di geni, i ricercatori sono riusciti a individuare alcuni cambiamenti epigenetici che accompagnano la trasformazione da cellule sane in cellule di mieloma.
"Quando si parla di epigenetica" spiega Neri "non ci si riferisce a modificazioni che cambiano la sequenza del DNA - in quel caso si parla di genetica - ma piuttosto a cambiamenti che rendono i geni diversamente accessibili". In pratica, nel caso particolare studiato da Neri e colleghi, in punti specifici del filamento di DNA vengono aggiunte o tolte (processo di metilazione o demetilazione) piccole molecole composte da atomi di carbonio e idrogeno - il cosiddetto "gruppo metile" - che rendono più complicato leggere e portare a termine i processi di trascrizione dei geni presenti sulla doppia elica.
Per arrivare ai risultati pubblicati sono stati analizzati diversi tipi di cellule che corrispondono alle fasi che portano al mieloma: le plasmacellule normali, quelle di uno stadio premaligno, quelle di mieloma multiplo e infine quelle di leucemia plasmacellulare, una forma molto aggressiva di mieloma. "Dall'analisi sono emerse differenze nette nella metilazione del DNA delle cellule normali o premaligne rispetto al mieloma e alla leucemia plasmacellulare" afferma Neri; in sostanza, la progressione della malattia si accompagna in generale a un più basso livello di metilazione.
"Osservando quali geni subiscono metilazione nei vari passaggi è possibile capire più a fondo i meccanismi che portano alla trasformazione della cellula sana in cellula tumorale" continua Neri. "Per esempio, nel caso della leucemia plasmacellulare sono coinvolti geni della comunicazione e dell'adesione cellulare, che rendono la plasmacellula indipendente dal midollo osseo e capace di diffondersi. Grazie alle differenze nei profili di metilazione è stato anche possibile suddividere in due gruppi distinti una categoria di mielomi che dalle normali analisi sembravano identici, ma che in realtà hanno una diversa prognosi clinica".
Agenzia Zoe