Tumore metastatico del seno: novità incoraggianti dalla combinazione di due approcci di immunoterapia

Ultimo aggiornamento: 21 dicembre 2020

Tumore metastatico del seno: novità incoraggianti dalla combinazione di due approcci di immunoterapia

Titolo originale dell'articolo: Immunotargeting of the xCT Cystine/Glutamate Antiporter Potentiates the Efficacy of HER2-Targeted Immunotherapies in Breast Cancer

Titolo della rivista: Cancer Immunology Research

Data di pubblicazione originale: 12 giugno 2020

Ricercatori dell'Università di Torino, in una sperimentazione preclinica, hanno rilevato effetti positivi associando due vaccini antitumorali, diretti uno contro la proteina xCT e l’altro contro il recettore Her2. Il risultato apre al possibile sviluppo di nuove prospettive terapeutiche

In una sperimentazione preclinica, il gruppo di ricerca guidato da Federica Cavallo all'Università di Torino ha ottenuto risultati molto interessanti combinando due vaccini antitumorali contro il tumore del seno metastatico positivo per il recettore Her2. I risultati, pubblicati sulla rivista Cancer Immunology Research, aprono la strada alla possibilità di sviluppare nuove combinazioni terapeutiche contro la malattia. “Ma attenzione” avverte Cavallo “per quanto si tratti di risultati positivi, prima di arrivare ai pazienti c'è ancora molta ricerca da fare.

Da alcuni anni, e grazie al fondamentale sostegno di Fondazione AIRC, il gruppo di Cavallo si occupa di una proteina chiamata xCT, i cui livelli sono particolarmente elevati nelle cellule di molti tumori del seno. La proteina xCT attraversa più volte la membrana cellulare, permettendo lo scambio di molecole tra l'esterno e l'interno della cellula. In particolare consente l'ingresso della cistina, che protegge le cellule tumorali dagli effetti negativi di specie reattive dell'ossigeno, come i radicali liberi, e dalla morte cellulare. “Poiché l'espressione di xCT è molto limitata nelle cellule sane, lavoriamo da tempo all'idea che possa essere bersaglio di un vaccino terapeutico in grado di stimolare il sistema immunitario a montare una risposta anticorpale contro la proteina stessa e dunque le cellule tumorali sulle quali è più espressa” spiega la ricercatrice.

Cavallo e collaboratori hanno quindi realizzato diversi tipi di vaccini contro xCT, che effettivamente – sempre in animali di laboratorio – sembrano ridurre il rischio di ricadute o di formazione di metastasi. Lo studio più recente riguarda un vaccino ottenuto inserendo il gene codificante xCT in un vettore virale basato sull'Herpes virus bovino, opportunamente modificato. Questo vaccino è stato testato in combinazione con un vaccino contro il recettore Her2, sviluppato in precedenza utilizzando lo stesso vettore virale e che aveva mostrato efficacia contro i tumori primari. In una serie di esperimenti condotti con animali di laboratorio con tumore del seno metastatico Her2 positivo, i ricercatori – tra i quali in particolare Laura Conti, prima autrice dell'articolo – hanno ora osservato che la combinazione dei due vaccini consente di ridurre sia lo sviluppo del tumore primario, sia la formazione di metastasi.

“L’utilizzo di questa combinazione è ancora lontano dall'applicazione clinica, il risultato è tuttavia molto interessante perché esiste già un'immunoterapia contro Her2, anche se basata su anticorpi monoclonali e non su vaccinazione” commenta Cavallo, sottolineando che si potrebbe pensare di associare la vaccinazione contro xCT proprio a questa immunoterapia. In futuro, inoltre, si potrebbero sviluppare anticorpi monoclonali anche contro xCT: un altro degli obiettivi ai quali lavora la ricercatrice torinese.

  • Valentina Murelli