Tumore del pancreas: verso una possibile strategia terapeutica con vaccinazione antitumorale associata a chemioterapia

Ultimo aggiornamento: 10 dicembre 2020

Tumore del pancreas: verso una possibile strategia terapeutica con vaccinazione antitumorale associata a chemioterapia

Titolo originale dell'articolo: In pancreatic cancer, chemotherapy increases antitumor responses to tumor-associated antigens and potentiates DNA vaccination

Titolo della rivista: Journal for ImmunoTherapy of Cancer

Data di pubblicazione originale: 28 ottobre 2020

Secondo i risultati di esperimenti condotti per ora in ambito preclinico, la combinazione tra il chemioterapico gemcitabina e un vaccino a DNA contro il tumore del pancreas sembra in grado di ridurre la progressione della malattia.

Una nuova possibile strategia terapeutica, basata sulla combinazione tra chemioterapia e immunoterapia, potrebbe contenere la progressione dell'adenocarcinoma duttale del pancreas, la forma più diffusa e aggressiva di tumore del pancreas. La proposta viene dal gruppo di ricerca di Francesco Novelli, professore di patologia generale all'Università di Torino in forza al Centro ricerche medicina sperimentale della Città della salute e della scienza di Torino, in un articolo pubblicato sul Journal for ImmunoTherapy of Cancer. L'articolo riporta i risultati di uno studio condotto, sottolinea Novelli, “grazie al sostegno fondamentale e strategico di Fondazione AIRC”, con esperimenti eseguiti in ambito preclinico che aprono la strada alla speranza di nuovi sviluppi terapeutici.

Punto di partenza è stato il desiderio di capire meglio gli effetti del chemioterapico gemcitabina sul sistema immunitario. “Questo farmaco è spesso utilizzato come trattamento palliativo nel tumore del pancreas, ma alcuni dati suggerivano anche un effetto sulla risposta immunitaria dei pazienti” spiega il professore. Novelli e collaboratori hanno analizzato il profilo di anticorpi presenti nel sangue di 28 pazienti con adenocarcinoma duttale del pancreas prima e dopo il trattamento con gemcitabina. Dopo la chemioterapia gli anticorpi in grado di riconoscere particolari proteine associate al tumore sono aumentati significativamente. L'attivazione della risposta immunitaria è stata confermata anche a livello cellulare: si è riscontrato infatti un aumento dei livelli di un tipo di linfociti T che sono a loro volta in grado di riconoscere le proteine associate al tumore pancreatico ed eliminare le cellule tumorali.

I ricercatori hanno quindi deciso di valutare in animali da laboratorio gli effetti della somministrazione combinata di gemcitabina e di un vaccino antitumorale che loro stessi avevano sviluppato alcuni anni fa. “Si tratta di un vaccino basato su una porzione di DNA codificante per una proteina, l'alfa-enolasi o ENO1, espressa eccessivamente sulle cellule del tumore del pancreas” chiarisce Novelli. I risultati ottenuti sono stati incoraggianti. “Negli animali trattati con i due approcci terapeutici combinati abbiamo osservato sia un notevole potenziamento della risposta immunitaria contro il tumore rispetto agli animali ai quali era stato somministrato il solo vaccino, sia una significativa riduzione del numero di dotti pancreatici che andavano incontro a trasformazione tumorale”.

I dati raccolti hanno inoltre rivelato la capacità della chemioterapia di potenziare la risposta immunitaria anche contro altre proteine tipiche del tumore: un'osservazione che potrebbe aprire la strada alla possibilità di sviluppare terapie di precisione basate su diverse vaccinazioni, a seconda del profilo molecolare caratteristico di ogni singolo tumore.

  • Valentina Murelli