Ultimo aggiornamento: 23 agosto 2018
Uno studio realizzato dall'Istituto superiore di sanità e dall'Università Cattolica di Roma in collaborazione con l'Istituto neurologico Besta di Milano dimostra l'esistenza delle cellule staminali tumorali, aprendo nuovi scenari terapeutici.
Titolo originale dell'articolo: Tumour vascularization via endothelial differentiation of glioblastoma stem-like cells
Titolo della rivista: Nature
Data di pubblicazione originale: 1 novembre 2010
L'analisi del tessuto tumorale dei pazienti affetti da glioblastoma multiforme, il più maligno dei tumori cerebrali, ha permesso a un gruppo di ricercatori italiani coordinati da Ruggero De Maria dell'Istituto superiore di sanità di scoprire il meccanismo con cui agiscono le cellule staminali tumorali. La ricerca, pubblicata su Nature, è nata dalla collaborazione tra l'ISS, l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, la Fondazione IRCCS Carlo Besta di Milano e l'Università di Palermo ed è stata finanziata dall'Associazione italiana per la ricerca sul cancro.
Lo studio è stato condotto attraverso l'analisi di tessuti tumorali provenienti da oltre 40 pazienti affetti da glioblastoma e sottoposti a intervento chirurgico: grazie a una nuova tecnologia è stato possibile ricreare in laboratorio i vasi sanguigni tumorali e analizzarli, partendo dal presupposto che l'angiogenesi - cioè la capacità di stimolare la formazione di nuovi vasi sanguigni - è una caratteristica tipica dei tumori maligni ed è un elemento essenziale per la loro crescita.
La ricerca ha svelato che le cellule staminali dei tumori hanno delle capacità finora insospettabili che rivoluzioneranno la biologia dei tumori. Spiega Ruggero De Maria: "Abbiamo potuto osservare come le sue cellule staminali di un tumore siano in grado di farlo crescere, generando direttamente dei nuovi vasi sanguigni. Questi nuovi vasi lo nutrono e gli permettono di ingrandirsi e invadere il cervello. Partendo da questa osservazione - ha aggiunto il ricercatore - abbiamo poi dimostrato come la maggioranza dei vasi sanguigni del tumore sia costituita da cellule staminali tumorali trasformate in cellule endoteliali, cioè nelle cellule che normalmente sono deputate alla formazione dei vasi del sangue necessari a portare ossigeno e sostanze nutritive al nostro organismo".
La scoperta può avere notevoli implicazioni terapeutiche, anche per tipi di tumore diversi dal glioblastoma: l'individuazione di farmaci in grado di bloccare il meccanismo con cui le staminali generano i tessuti tumorali potrebbe, in futuro, costituire una terapia efficace.
Agenzia Zoe