Ultimo aggiornamento: 23 agosto 2018
Un gruppo di ricercatori di Candiolo ha scoperto che la Semaforina E3 è particolarmente abbondante nelle cellule dei tumori più invasivi.
Titolo originale dell'articolo: Sema3E-Plexin D1 signaling drives human cancer cell invasiveness and metastatic spreading in mice
Titolo della rivista: Journal of Clinical Investigation
Data di pubblicazione originale: 1 agosto 2010
È noto che la possibile comparsa delle metastasi è motivo di grande timore per i pazienti oncologici e i loro familiari.
Nel gruppo di ricerca diretto da Luca Tamagnone all'Istituto per la ricerca e la cura del cancro di Candiolo (Torino) si studia una famiglia di nuove molecole che controllano il comportamento delle cellule tumorali, le Semaforine.
Grazie ai finanziamenti di AIRC, si è scoperto che quando una di queste molecole, la Semaforina 3E, è particolarmente abbondante nei tumori, le cellule del cancro sono più invasive e formano metastasi. Inoltre, analizzando tumori umani tramite una rete di collaborazioni internazionali, i ricercatori di Candiolo hanno scoperto che i livelli di Semaforina 3E presenti in un tumore potrebbero rappresentare un indicatore del rischio di comparsa delle metastasi.
E' stato proprio un borsista di FIRC, Andrea Casazza, a scoprire che quando la Semaforina 3E viene bloccata in modelli sperimentali, la formazione di metastasi è molto ridotta. Inoltre, i ricercatori hanno trovato il meccanismo attraverso cui la Semaforina 3E induce la metastatizzazione, chiamando in causa alcune proteine segnalatrici contro le quali sono già disponibili farmaci innovativi utilizzati in clinica.
Questi risultati rappresentano un passo avanti importante nella comprensione dei meccanismi che portano alla formazione delle metastasi e aprono nuove opportunità di indagine per migliorare la diagnosi e la cura dei tumori umani.
Agenzia Zoe