Ultimo aggiornamento: 7 febbraio 2019
Individuato un gruppo di microRNA con cui il tumore inibisce la reazione del sistema immunitario contro il cancro e che si possono misurare nel sangue dei pazienti.
Titolo originale dell'articolo: Tumor-derived microRNAs induce myeloid suppressor cells and predict immunotherapy resistance in melanoma
Titolo della rivista: Journal of Clinical Investigation
Data di pubblicazione originale: 27 settembre 2018
Sapere in anticipo quali pazienti beneficeranno di una terapia e quali invece mostreranno resistenza è molto importante per ottimizzare le scelte terapeutiche. Succede anche con l'immunoterapia contro il melanoma: per quanto si tratti di una strategia spesso molto efficace contro questo tumore, possono verificarsi casi di resistenza, nei quali il tumore stesso spegne la risposta immunitaria che potrebbe danneggiarlo. Proprio su questi meccanismi ha lavorato il gruppo di ricerca guidato da Licia Rivoltini all'Istituto tumori di Milano, identificando alcune molecole in grado di predire la resistenza all'immunoterapia. I risultati dello studio, condotto con il sostegno di AIRC, sono pubblicati sul Journal of Clinical Investigation.
“La nostra attenzione – spiega Rivoltini – si è concentrata su particolari cellule immunitarie con funzione immunosoppressiva, capaci, cioè, di frenare l'attività antitumorale del sistema immunitario. Sono cellule che vengono condizionate dal tumore stesso a comportarsi così, e il primo passo del lavoro è stato creare un modello di laboratorio di questo condizionamento. Grazie a vari esperimenti eseguiti con questo modello, abbiamo scoperto che il tumore utilizza un insieme di 8 microRNA, piccole molecole coinvolte nella regolazione dell'espressione genica, per indurre cellule normali a diventare immunosoppressive”.
Il passo successivo è stato verificare se questo “kit di immunosoppressione” fosse davvero presente anche in pazienti con melanoma. I ricercatori hanno analizzato i livelli di espressione degli 8 microRNA nel sangue di pazienti sottoposti a due diversi tipi di trattamento: immunoterapia o terapia a bersaglio molecolare. “Abbiamo scoperto che effettivamente i livelli di queste molecole erano associati alla risposta all'immunoterapia mentre, come atteso, non c'era correlazione con la terapia a bersaglio molecolare”. Se questo risultato sarà confermato ci sarà dunque la possibilità concreta di utilizzare la misurazione di questi 8 microRNA per predire la resistenza del melanoma all'immunoterapia. Intanto Rivoltini e colleghi stanno anche cercando di individuare eventuali farmaci in grado di bloccare la generazione di cellule immunosoppressive.
Valentina Murelli