Ultimo aggiornamento: 23 agosto 2018
All'Istituto nazionale tumori di Milano fa progressi la ricerca farmacologica contro una delle neoplasie femminili più aggressive.
Titolo originale dell'articolo: YM155 sensitizes triple-negative breast cancer to membrane-bound TRAIL through p38 MAPK- and CHOP-mediated DR5 up-regulation
Titolo della rivista: International Journal of Cancer
Data di pubblicazione originale: 1 gennaio 2015
Grazie alle nuove terapie e alla diagnosi precoce il tumore al seno oggi fa un po' meno paura e le donne che muoiono di questo tumore sono diminuite negli anni. Resta però una piccola percentuale di pazienti che ancora non ce la fa. Si tratta di pazienti in cui la diagnosi è tardiva e la malattia è già in fase avanzata con metastasi diffuse. Oppure il problema può essere una risposta scarsa a terapie non efficaci in queste pazienti. Rientrano in questa categoria i casi di cancro al seno triplo negativo (TNBC, dall'inglese triple-negative breast cancer). Il nome deriva dal fatto che le cellule di questo tumore non presentano sulla superficie nessuno dei tre classici bersagli contro cui sono dirette le cure più efficaci. I bersagli sono i recettori per gli estrogeni, quelli per i progestinici e HER2, un recettore per il fattore di crescita epiteliale. Spesso queste molecole sono presenti in eccesso sulla superficie delle cellule tumorali e sono responsabili dell'incontrollata proliferazione cellulare, in seguito a stimolazione ormonale e del fattore di crescita epiteliale. In mancanza di questi bersagli non resta che affidarsi alle classiche chemioterapie che, però, danno risultati non abbastanza soddisfacenti. Servono, dunque, nuove strategie terapeutiche e alcune di queste sono state analizzate in uno studio pubblicato sull'International Journal of Cancer. La ricerca è frutto del lavoro di ricercatori dell'Istituto nazionale tumori di Milano, guidati da Nadia Zaffaroni nell'ambito del Programma di oncologia clinica molecolare diretto da Alessandro Massimo Gianni. Su cellule di questo tipo di tumore i ricercatori hanno sperimentato YM155, una molecola che reprime selettivamente la survivina, una proteina che blocca la morte cellulare programmata. A YM155 è stata anche affiancata TRAIL, una proteina che legandosi a un recettore sulle cellule tumorali ne promuove l'apoptosi (per rendere più efficiente l'effetto, TRAIL era trasportata sulla membrana di cellule appositamente ingegnerizzate in laboratorio). La concomitante presenza di queste due sostanze ha provocato un effetto tossico contro le cellule tumorali superiore a quello ottenibile con ciascuna molecola usata da sola. Il risultato è incoraggiante: se si confermerà anche negli animali potrà poi essere testato nelle pazienti con tumore al seno triplo negativo che sono in attesa di soluzioni efficaci per questa malattia ancora poco curabile.
Agenzia Zadig