Ultimo aggiornamento: 22 gennaio 2021
Rinforzare i vasi sanguigni che portano ossigeno al tumore ne può rallentare la crescita.
Titolo originale dell'articolo: Neuropilin-1 Identifies a Subset of Bone Marrow Gr1− Monocytes That Can Induce Tumor Vessel Normalization and Inhibit Tumor Growth
Titolo della rivista: Cancer Cell
Data di pubblicazione originale: 1 dicembre 2012
Si parla spesso di "tagliare i rifornimenti" al tumore bloccando la formazione di nuovi vasi sanguigni, ed è proprio quello che fanno i farmaci mirati antiangiogenetici. «Da qualche anno tuttavia ci si è resi conto che la carenza di ossigeno può "incattivire" il tumore, stimolando la produzione di fattori di crescita e altre sostanze con attività pro-tumorale» commenta Serena Zacchigna, dell'International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology (ICGEB) di Trieste.
Con il sostegno di AIRC, la ricercatrice ha partecipato a un lavoro pubblicato sulla rivista Cancer Research che aggiunge un nuovo tassello alla comprensione di questo complesso aspetto dello sviluppo tumorale. Il lavoro è stato possibile grazie alla collaborazione con l'Istituto per la ricerca e la cura del cancro (IRCC) di Candiolo (Torino).
In passato, la stessa ricercatrice aveva contribuito ad identificare un sottotipo di globuli bianchi del sangue che esprimono un particolare recettore, chiamatoneuropilina 1. Queste cellule, dette NEM (da Nrp1-expressing monocytes), si erano dimostrate capaci di normalizzare la struttura dei vasi sanguigni appena formati. «In questo recente lavoro, abbiamo provato a sfruttare questa loro peculiare proprietà per contrastare la crescita tumorale» spiega la ricercatrice. «E abbiamo scoperto che inoculando direttamente queste cellule all'interno di una massa tumorale in fase di sviluppo, la velocità di crescita del tumore si è ridotta» continua Zacchigna. Questo importante risultato è dovuto a un effetto specifico delle cellule NEM sulla formazione dei vasi sanguigni. Infatti, esse non bloccano direttamente la crescita delle cellule tumorali, ma secernono una varietà di fattori che rinforzano i vasi e li rendono, di conseguenza, più funzionanti. Un risultato che ha in qualche modo "calmato" il cancro.
Agenzia Zadig