Meno resistenze alla chemio

Ultimo aggiornamento: 24 agosto 2018

Scoperto nei laboratori dell'Università di Napoli un meccanismo che permette alle cellule del tumore di restare insensibili agli effetti delle terapie.

Titolo originale dell'articolo: HMGA proteins promote ATM expression and enhance cancer cell resistance to genotoxic agents

Titolo della rivista: Oncogene

Data di pubblicazione originale: 1 luglio 2011

Se il tumore è in grado di resistere alle terapie anticancro, è possibile renderlo di nuovo sensibile alle cure bloccando l'azione di una proteina, la HMGB. Lo hanno scoperto Dario Palmieri e i suoi colleghi dell'Università Federico II di Napoli e pubblicato recentemente il lavoro sulla rivista Oncogene.

"Per distruggere le cellule del tumore, spesso ci si serve di terapie - chemio, radio, eccetera - che provocano danni irreversibili al DNA e portano così alla morte della cellula" spiega Alfredo Fusco, coordinatore della ricerca. "Se però la cellula escogita qualche sistema per rispondere all'attacco e ripara il danno, la terapia perde la sua efficacia e il tumore può continuare a crescere indisturbato".

I ricercatori partenopei studiano da tempo il ruolo di HMGB, con il loro ultimo lavoro hanno scoperto che questa proteina interagisce con ATM, un'altra macromolecola coinvolta nei meccanismi di riparazione del DNA aumentandone la quantità all'interno della cellula.

HMGB ricopre un ruolo fondamentale nello sviluppo del tumore. Lo dimostra il fatto che, fermandone la produzione, si blocca anche la trasformazione tumorale. Questa proteina è inoltre presente in quantità particolarmente elevata nei tumori più aggressivi. I nuovi risultati aiutano a spiegare i meccanismi molecolari che stanno alla base di questi effetti decisamente indesiderati che si verificano nella cellula.

"Tra le due proteine che abbiamo studiato si crea un meccanismo di potenziamento reciproco" chiarisce Palmieri. HMGB infatti attiva il gene responsabile della produzione di ATM, la cui attività aumenta in presenza di eventi o di sostanze che danneggiano il DNA. A sua volta tutto ciò stimola anche la produzione di HMG innescando un vero e proprio circolo vizioso che rende la cellula tumorale sempre più forte di fronte agli attacchi delle terapie.

"I risultati del nostro lavoro ci forniscono lo spunto per nuove strategie che abbiano come bersaglio la coppia HMGB-ATM e i meccanismi che regolano le due proteine, che riescano a rendere le cellule del tumore davvero sensibili alle cure che abbiamo a disposizione" concludono gli autori.