Ultimo aggiornamento: 23 agosto 2018
Nei laboratori italiani dell'Istituto Superiore di Sanità è stato svelato il ruolo della proteina Notch2 nel processo che porta alla formazione dei globuli rossi.
Titolo originale dell'articolo: The Notch2-Jagged1 interaction mediates stem cell factor signaling in erythropoiesis
Titolo della rivista: Cell Death Differ.
Data di pubblicazione originale: 1 settembre 2010
Per produrre i globuli rossi servono, oltre a tanti comprimari, due attori protagonisti: due proteine che rispondono al nome di SCF e Notch2. Il loro ruolo è importante anche per combattere l'anemia che spesso insorge in seguito ai trattamenti chemioterapici. Lo hanno dimostrato, grazie a fondi AIRC, alcuni ricercatori romani coordinati da Ruggero De Maria.
"Prima di diventare globuli rossi (o eritrociti) maturi, le cellule progenitrici che nascono nel midollo osseo devono passare attraverso numerose fasi di crescita e differenziazione" spiega Ann Zeuner, autrice dell'articolo recentemente pubblicato sulla rivista Cell Death and Differentiation. Perché il processo si svolga senza intoppi è necessario una sorta di fertilizzante, il fattore di crescita SCF, legato al destino di Notch2.
"Quando aumenta la quantità di SCF, le cellule destinate a diventare eritrociti producono molta proteina Notch2 che le aiuta a rimanere più attive, più vitali e ne rallenta la progressiva maturazione. In questo modo si crea un serbatoio di cellule midollari pronte a dare origine a nuovi globuli rossi" dice Zeuner.
Bloccando l'attività di Notch2 vengono meno anche gli effetti di SCF sugli eritroblasti - i progenitori dei globuli rossi: un'ulteriore dimostrazione dello stretto legame tra le due proteine. "La scoperta di questo meccanismo può aiutare a capire come viene regolata la produzione di eritrociti e a sviluppare nuove terapie contro l'anemia provocata dalla chemioterapia" conclude Zeuner.
Agenzia Zoe