Ultimo aggiornamento: 14 gennaio 2020
Titolo originale dell'articolo: ATR Addiction In Multiple Myeloma: Synthetic Lethal Approaches Exploiting Established Therapies
Titolo della rivista: Haematologica
Data di pubblicazione originale: 14 novembre 2019
I risultati pubblicati su Haematologica di uno studio preclinico mostrano la notevole efficacia antitumorale di una nuova combinazione tra un inibitore di ATR e il tradizionale melfalan.
C'è una nuova e promettente prospettiva terapeutica per il mieloma multiplo, basata sulla combinazione tra una nuova classe di farmaci, i cosiddetti inibitori di ATR e il melfalan, in uso da decenni contro questa malattia. Il risultato viene dal gruppo di ricerca coordinato da Giovanni Tonon dell'IRCCS San Raffaele di Milano, che studia il problema da anni grazie al fondamentale sostegno di Fondazione AIRC. I dati, pubblicati a novembre sulla rivista Haematologica sono ancora preclinici, ovvero sono stati ottenuti in esperimenti con cellule e topi di laboratorio. Secondo i ricercatori si potrà iniziare presto una sperimentazione clinica che coinvolgerà i pazienti.
“Qualche anno fa avevamo scoperto che le cellule tumorali di pazienti con mieloma multiplo particolarmente aggressivo sono molto sensibili agli inibitori della proteina ATR, coinvolta nella riparazione dei danni che possono interessare il DNA” spiega Tonon. Da qui l'idea di lavorare con uno di questi inibitori, il compostoVX-970, per valutarne il potenziale quale agente terapeutico contro il mieloma multiplo. “Poiché l'uso di singoli farmaci può portare rapidamente allo sviluppo di resistenze, abbiamo deciso di testare il composto in combinazione con il melfalan, un altro farmaco impiegato da tempo nella terapia di questa malattia” precisa la ricercatrice Oronzina Botrugno, che ha ideato e condotto buona parte degli esperimenti.
Secondo i ricercatori, i risultati ottenuti sono stati sorprendentemente positivi. Riassume Tonon: “Sia in linee cellulari tumorali tradizionali, sia in sistemi in tre dimensioni che permettono di ricreare meglio le caratteristiche del microambiente tumorale, abbiamo osservato un netto aumento della mortalità delle cellule tumorali in seguito all'esposizione a VX-970 associato a melfalan. Inoltre negli animali di laboratorio trattati c'è stato un aumento molto significativo della sopravvivenza media.” Nessun effetto è stato invece osservato con inibitori di ATM, un’altra proteina coinvolta nella riparazione dei danni al DNA.
A entusiasmare i ricercatori sono stati anche altri aspetti: intanto, la combinazione di farmaci si è rivelata efficace anche in cellule di tumori non particolarmente aggressivi e resistenti ad altre terapie. “Inoltre" conclude Botrugno "poiché il melfalan è già ampiamente usato e per VX-970 sono in corso sperimentazioni cliniche in fase avanzata in tumori solidi, pensiamo che si potrà arrivare presto anche a una sperimentazione per il mieloma multiplo.”
Valentina Murelli