Ultimo aggiornamento: 15 luglio 2021
Titolo originale dell'articolo: Co-targeting of miR-126-3p and miR-221-3p inhibits PIK3R2 and PTEN, reducing lung cancer growth and metastasis by blocking AKT and CXCR4 signaling
Titolo della rivista: Molecular Oncology
Data di pubblicazione originale: 9 giugno 2021
Nelle cellule tumorali dei pazienti risultano alterati i livelli di due piccole molecole di RNA. Ripristinando le concentrazioni normali di queste molecole, la crescita tumorale si arresta, almeno in cellule in coltura e animali di laboratorio.
Il gruppo di ricerca coordinato da Gabriella Sozzi, direttrice dell’Unità di genomica dei tumori dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano, ha identificato due nuovi possibili bersagli per il tumore del polmone. Si tratta di due microRNA, molecole appartenenti a una famiglia di brevi sequenze di acidi nucleici (da cui il prefisso micro-) che contribuiscono alla regolazione dell’espressione genica. In pratica, determinano se e quando singoli geni devono essere inattivati o attivati, e in caso con quale intensità. “Da tempo in laboratorio ci occupiamo di microRNA e sappiamo che un’alterazione dei livelli medi di queste molecole si associa allo sviluppo del tumore del polmone” spiega Orazio Fortunato, autore dell’articolo. “Con questo nuovo studio abbiamo cercato di individuare molecole per cui questa associazione fosse particolarmente significativa, per valutare se potessero diventare bersagli di una strategia terapeutica.” I risultati, ottenuti grazie all'importante sostegno di Fondazione AIRC, sono stati pubblicati sulla rivista Molecular Oncology.
Per prima cosa i ricercatori hanno confrontato i livelli di microRNA presenti in tessuti tumorali di pazienti con carcinoma del polmone non a piccole cellule con quelli dei tessuti sani degli stessi pazienti. “Abbiamo osservato l'associazione tra variazioni a carico di due microRNA, in particolare, e una prognosi peggiore per i pazienti” racconta Fortunato. “Uno dei due microRNA presentava livelli più elevati nel tumore rispetto al tessuto sano, mentre per l’altro succedeva il contrario.” Il passo successivo è stato provare a ripristinare i livelli fisiologici di queste molecole, con approcci basati sull'utilizzo di altre molecole di RNA in grado di inibire il microRNA in eccesso o di potenziare quello in difetto. “Lo abbiamo fatto utilizzando sia cellule in coltura in topi di laboratorio. In questo caso abbiamo lavorato in collaborazione con il gruppo di Mirco Ponzoni dell'Ospedale Gaslini di Genova, specializzato nell'utilizzo di liposomi, particolari particelle di grasso, per il trasferimento di potenziali RNA terapeutici nell'organismo.”
In entrambi i casi, i ricercatori hanno osservato che il ripristino contemporaneo dei livelli di questi due microRNA comporta un arresto sia della crescita tumorale sia della diffusione di metastasi. “Pensiamo quindi che questi risultati possano essere il punto di partenza per sviluppare nuove molecole antitumorali dirette in modo specifico contro questi microRNA.”
Valentina Murelli