Ultimo aggiornamento: 23 agosto 2018
NSC12 non è ancora un farmaco, e la sua sicurezza ed efficacia dovrà essere verificata nei pazienti, ma i risultati ottenuti nelle fasi precliniche della ricerca fanno ben sperare.
Titolo originale dell'articolo: Long-Pentraxin 3 Derivative as a Small-Molecule FGF Trap for Cancer Therapy
Titolo della rivista: Cancer Cell
Data di pubblicazione originale: 1 agosto 2015
La scoperta è stata ritenuta tanto importante da meritare la copertina della prestigiosa rivista scientifica internazionale Cancer Cell. Si tratta di NSC12, una molecola che, somministrata per bocca, è in grado di inibire la crescita di diversi tipi di cancro in animali di laboratorio in cui siano stati impiantati tumori umani. La scoperta viene da un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Medicina molecolare e traslazionale dell'Università degli Studi di Brescia, diretto da Marco Presta.
La ricerca è partita dall'osservazione che lo sviluppo e la progressione di diversi tipi di tumore, come quello alla prostata e al polmone, possono essere controllati da una famiglia di fattori di crescita denominati FGF. La loro presenza stimola infatti la proliferazione delle cellule tumorali di queste neoplasie e favorisce lo sviluppo di vasi sanguigni, accelerando la crescita tumorale e la diffusione di metastasi.
La nuova scoperta deriva da uno studio iniziato diversi anni fa, già nel laboratorio di Marco Presta, nell'ambito di progetti di ricerca sostenuti da AIRC. Lo studio aveva individuato come una proteina denominata pentraxina-3 (PTX3), oltre a essere coinvolta nei meccanismi naturali di difesa contro i microorganismi, fosse anche in grado di inibire l'attività biologica di diversi fattori di crescita FGF.
"Abbiamo quindi provato a impiantare tumori, la cui crescita è mediata dagli FGF, in animali di laboratorio geneticamente modificati in modo da produrre livelli elevati della proteina PTX3. Abbiamo così verificato come, in questi casi, la crescita di tali tumori e la loro disseminazione metastatica sia fortemente inibita" spiega Marco Presta. "Tramite modelli informatici abbiamo quindi potuto identificare una piccola molecola, derivata dalla struttura di PTX3, capace di legare tutti i membri della famiglia dei fattori di crescita FGF. Tale molecola, denominata NSC12, si è dimostrata in grado di inibire la crescita di cellule tumorali umane e la loro capacità di dare metastasi al polmone e al fegato. E questo anche quando la somministrazione è avvenuta per via orale".
La scoperta apre quindi la strada allo sviluppo di nuovi farmaci in grado di bloccare le fasi iniziali dello sviluppo e la progressione metastatica di quei tumori umani la cui crescita è mediata dagli FGF.
Agenzia Zadig