Ultimo aggiornamento: 24 agosto 2018
Ricercatori dell'Università di Bologna hanno modificato il virus dell'herpes, che ora può distruggere le cellule tumorali.
Titolo originale dell'articolo: Preclinical Therapy of Disseminated HER-2+ Ovarian and Breast Carcinomas with a HER-2-Retargeted Oncolytic Herpesvirus
Titolo della rivista: PloS Pathogens
Data di pubblicazione originale: 1 gennaio 2013
Un gruppo di ricercatori bolognesi, guidati da Pier Luigi Lollini e Gabriella Campadelli-Fiume, sta lavorando da anni a una terapia innovativa, che oggi è stata validata in laboratorio: è possibile modificare il virus dell'herpes facendolo diventare un nuovo, valido alleato contro i tumori. Infatti, una volta modificato, il virus non entra nelle cellule normali - quindi non può provocare le classiche lesioni alle labbra - ma è capace di riconoscere e distruggere i tumori del seno e dell'ovaio che presentano il marcatore HER-2.
La scoperta è frutto del lavoro appassionato di numerosi giovani ricercatori, ha meritato la pubblicazione su PLoS Pathogens ed è stata possibile grazie al sostegno di AIRC.
L'importante risultato è stato raggiunto grazie alla collaborazione di due laboratori dei dipartimenti di Medicina specialistica, Diagnostica sperimentale e di Farmacia e biotecnologie dell'Università di Bologna.
Il laboratorio di Gabriella Campadelli-Fiume e Laura Menotti ha creato il virus modificato. Molti ricercatori nel mondo stanno cercando di produrre virus oncolitici, cioè in grado di distruggere le cellule tumorali, ma spesso le modificazioni indeboliscono il virus, che diventa poco efficace. Campadelli-Fiume e Menotti sono state le prime a ottenere un virus herpes efficace e programmato per entrare nelle cellule tumorali, ma non in quelle normali.
Il laboratorio di Pier-Luigi Lollini, Patrizia Nanni e Carla De Giovanni, in collaborazione con Giordano Nicoletti e Lorena Landuzzi dell'Istituto Rizzoli, ha prodotto in laboratorio un nuovo sistema-modello che ricrea la diffusione delle metastasi dei tumori del seno e dell'ovaio, e permette quindi di valutare possibili nuove terapie in condizioni realistiche.
I risultati positivi ottenuti dai due laboratori nella cura delle metastasi dimostrano che il virus modificato è un buon candidato per diventare, in futuro, un nuovo tipo di cura dei tumori.
Redazione