Ultimo aggiornamento: 24 agosto 2018
Uno studio a cura di un gruppo di ricercatori italiani coordinato da Roberta Maestro del CRO di Aviano ha identificato una proteina coinvolta nello sviluppo dei sarcomi e alla base della loro aggressività.
Titolo originale dell'articolo: A "twist box" code of p53 inactivation: twist box: p53 interaction promotes p53 degradation
Titolo della rivista: Cancer Cell
Data di pubblicazione originale: 1 settembre 2012
Una delle caratteristiche principali dei sarcomi, come di tutti i tumori, è la perdita dei freni inibitori che controllano la moltiplicazione cellulare. Uno di questi è rappresentato dalla proteina p53 che, oltre a controllare la divisione cellulare, è anche responsabile della qualità del nuovo DNA prodotto a ogni divisione cellulare: per questo è definita "guardiano del genoma". Provvede infatti ad attivare i processi di riparazione in caso di danni al DNA potenzialmente pericolosi per l'organismo; se questi risultano irreparabili, elimina la cellula corrotta attraverso un processo chiamato apoptosi.
P53 risulta mutata, e di conseguenza inefficace, in molti tumori che, oltre a diffondersi, accumulano ulteriori alterazioni al DNA che li rendono aggressivi e resistenti alle terapie. Nei sarcomi - tumori che si sviluppano a partire dai tessuti di supporto del nostro organismo (per esempio il muscolo, l'osso, la cartilagine, il tessuto adiposo) - le mutazioni di p53 sono relativamente rare; eppure p53 non funziona a dovere. Per lungo tempo la causa del difetto di funzionamento di questa proteina nei sarcomi è rimasta oscura.
Ora il team di Roberta Maestro, del CRO di Aviano, insieme a ricercatori italiani dell'Istituto San Raffaele di Milano, dell'Ospedale di Treviso e dell'Istituto nazionale per la ricerca sul cancro di Genova, ha scoperto che uno dei colpevoli del malfunzionamento di p53 nei sarcomi è la proteina Twist1, prodotta in eccesso nelle cellule. Quando ciò accade, Twist1 lega p53 e ne promuove la distruzione, annullandone quindi la funzione di sorveglianza. Se però si blocca la produzione della proteina Twist1, le cellule di sarcoma diventano vulnerabili e quindi sensibili alla chemio e alle radiazioni. Lo studio dei ricercatori italiani, condotto anche grazie a finanziamenti di AIRC, è stato pubblicato come articolo di punta sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale Cancer Cell.
Un riconoscimento della sua qualità e del fatto che ha già sortito ricadute pratiche importanti: ha permesso di comprendere la causa del difetto funzionale di p53 nei sarcomi e ha anche aperto la strada verso lo sviluppo di nuovi approcci terapeutici mirati verso questa forma di tumore che in Italia colpisce circa 1.800 persone ogni anno.
Agenzia Zoe