Ultimo aggiornamento: 24 agosto 2018
Individuato nei laboratori dell'Università di Cagliari un collegamento tra i meccanismi che regolano la dimensione degli organi e l'insorgenza di tumori.
Titolo originale dell'articolo: Yes-associated protein regulation of adaptive liver enlargement and hepatocellular carcinoma development in mice.
Titolo della rivista: Hepatology
Data di pubblicazione originale: 1 maggio 2011
I nostri organi si sviluppano e crescono fino a raggiungere una dimensione finale ottimale, costante in ogni specie, che si mantiene tale a meno che non intervengano condizioni che ne perturbino in qualche modo l'equilibrio.
I ricercatori del Dipartimento di tossicologia dell'Università di Cagliari, coordinati da Amedeo Columbano in collaborazione con il gruppo di Silvia Giordano dell'IRCC di Candiolo (Torino), hanno dimostrato il possibile ruolo di una via molecolare - in gergo tecnico pathway - nello sviluppo di carcinomi del fegato.
Questa via molecolare, chiamata Hippo Pathway, regola lo sviluppo degli organi, limitando la crescita se le dimensioni superano un certo limite. È anche la via che normalmente inibisce l'oncogene YAP, presente invece in forma molto attiva in diversi tumori umani come quelli di stomaco, fegato ed endometrio.
Un segnale di controllo
"Dopo l'asportazione chirurgica di una porzione anche molto ampia di fegato, le cellule cominciano a moltiplicarsi ed entro pochi giorni l'organo ritorna alle sue dimensioni originali" spiega Columbano.
Che cosa ferma la crescita? E come fa il nostro organismo a capire che è stata raggiunta la dimensione ottimale? Secondo quanto pubblicato dai ricercatori cagliaritani sulla rivista Hepatology c'è lo zampino di Hippo e dei meccanismi molecolari innescati e regolati da questo stesso fattore.
Per giungere a queste conclusioni, Columbano e colleghi hanno studiato la risposta delle cellule di fegato alla somministrazione di un composto chimico cancerogeno.
Inizialmente le dimensioni del fegato aumentano fino a raddoppiare, ma poi l'organo smette di crescere anche se si continua a somministrare la sostanza per diversi mesi. "C'è una sorta di tentativo iniziale di disintossicazione, che il fegato mette in atto aumentando il proprio volume," spiega Columbano "ma grazie al controllo esercitato dalla via molecolare di Hippo la crescita a un certo punto si blocca". Qui però cominciano i problemi. I ricercatori hanno infatti osservato che continuando a somministrare il composto cancerogeno, anche se la crescita dell'organo è bloccata, cominciano a svilupparsi tumori e nelle cellule tumorali l'attività di YAP aumenta.
"In pratica alcune cellule riescono a sfuggire al controllo esercitato da Hippo e a crescere anche quando il segnale ordina di fermarsi. Credo che la comprensione dei meccanismi che regolano la dimensione degli organi sia un quesito biologico fondamentale. Questo lavoro dimostra come esso sia importante anche per comprendere meglio i meccanismi di sviluppo del cancro" conclude Columbano.
Agenzia Zoe