Il DNA e l’inevitabilità delle lesioni del tempo

Ultimo aggiornamento: 24 agosto 2018

Se da un lato la senescenza segna il deterioramento di tutta una serie di funzioni vitali, a livello cellulare è anche un meccanismo che può prevenire l'insorgenza dei tumori.

Titolo originale dell'articolo: Telomeric DNA damage is irreparable and causes persistent DNA-damage-response activation

Titolo della rivista: Nature Cell Biology

Data di pubblicazione originale: 1 marzo 2012

Il DNA, se danneggiato, non può essere sostituito. L'unica soluzione per assicurare il mantenimento delle informazioni che contiene è ripararlo.

Il patrimonio genetico, però, non viene riparato tutto allo stesso modo: è questa la scoperta dei ricercatori dell'Istituto FIRC di oncologia molecolare di Milano, guidati da Fabrizio d'Adda di Fagagna, che hanno disegnato la mappa dei telomeri, e cioè le estremità dei cromosomi, dove i danni al DNA sono irreparabili. La ricerca, condotta in collaborazione con studiosi dell'Università di Milano-Bicocca e della statunitense New Jersey Medical School, dimostra anche che la vulnerabilità di queste porzioni del patrimonio genetico ha implicazioni in uno dei processi fisiologici fondamentali e inesorabili: l'invecchiamento.

Le cellule, come i tessuti e gli organismi, invecchiano e smettono di proliferare. Giunto il momento, grazie a un meccanismo interno, smettono di riprodursi proprio a partire dai telomeri, poiché a ogni ciclo vitale ne perdono un pezzo. Ci sono cellule, però, che non proliferano e non perdono le proprie sequenze telomeriche. Sono tante nell'organismo: i neuroni, per esempio, che specializzandosi smettono di dividersi. Come fanno queste a capire che invecchiano? La risposta potrebbe emergere proprio dalle implicazioni di questo studio, finanziato anche da AIRC e FIRC, che ha meritato la pubblicazione sulla rivista Nature Cell Biology.

"Le lesioni al DNA" afferma d'Adda di Fagagna "vengono riparate ovunque nel genoma tranne che nei telomeri. Abbiamo riscontrato con l'età un accumulo progressivo di danni in queste porzioni cromosomiche in cellule e tessuti, indipendentemente dal loro accorciamento". La cellula, quindi, leggerebbe il passare del tempo non solo nella lunghezza dei telomeri, ma anche nella loro compromessa integrità.

La senescenza cellulare è collegata ai tumori: si tratta infatti di malattie provocate dalla crescita di cellule fuori controllo, che hanno accumulato molteplici alterazioni nel proprio materiale genetico.

La cellula ha un sistema per impedire tutto questo: evocare precocemente la senescenza che, bloccando la proliferazione cellulare, blocca l'espansione delle cellule alterate. Quando questo meccanismo fallisce si forma il tumore.

"Considerando le connessioni tra invecchiamento cellulare e cancro" commenta d'Adda di Fagagna "stiamo proseguendo le ricerche per comprendere se e in che modo i danni irreparabili che si accumulano nei telomeri siano in relazione con l'azione degli oncogeni, i geni che stimolano la proliferazione delle cellule".

  • Agenzia Zoe