I linfociti traditori aiutano il tumore del pancreas

Ultimo aggiornamento: 24 agosto 2018

Dai laboratori milanesi del San Raffaele una nuova luce sull'interazione tra tumore del pancreas e l'ambiente circostante.

Titolo originale dell'articolo: Intratumor T helper type 2 cell infiltrate correlates with cancer-associated fibroblast thymic stromal lymphopoietin production and reduced survival in pancreatic cancer

Titolo della rivista: Journal of Experimental Medicine

Data di pubblicazione originale: 1 marzo 2011

È un gruppo di cellule del sistema immunitario a dare il via libera alla crescita e alla diffusione del tumore del pancreas: invece di difendere l'organismo, si alleano con la malattia e la alimentano.

Come spiegano i ricercatori coordinati da Maria Pia Protti del gruppo di Immunologia dei tumori dell'Istituto San Raffaele di Milano, per riuscire a convincere le nostre difese naturali a "tradire" l'organismo, le cellule tumorali dialogano a ritmo serrato con il microambiente che le circonda.

Un dialogo che si svolge a livello molecolare e che viene descritto in dettaglio dai ricercatori sul Journal of Experimental Medicine. In genere i linfociti T producono speciali proteine "d'attacco", chiamate citochine, capaci di combattere il tumore. Quando vengono reclutati dalla malattia, i linfociti T "corrotti" cominciano a produrre citochine diverse che anziché bloccarla, ne favoriscono la crescita.

I ricercatori milanesi sono riusciti a identificare le molecole coinvolte in questo complesso meccanismo: un passo importante per lo sviluppo di nuove terapie contro un tumore che ancora oggi è molto aggressivo e difficile da curare.

"Per alcune di queste molecole sono già disponibili anticorpi capaci di bloccarne l'attività" spiega Lucia De Monte, autrice del lavoro. Protti sottolinea anche un altro importante risultato ottenuto dalla ricerca: "Abbiamo osservato, in una casistica di pazienti sottoposti a intervento chirurgico, che esiste una correlazione tra quantità di linfociti deviati, presenti nel tumore, e prognosi della malattia".

  • Agenzia Zoe