Ultimo aggiornamento: 24 agosto 2018
Se il tumore non risponde ad alcuni tipi di farmaci, la responsabilità potrebbe essere del gene HER2. Lo hanno scoperto i ricercatori di Candiolo, che forse potranno offrire ai pazienti nuovo tipo di cura.
Titolo originale dell'articolo: A molecularly annotated platform of patient-derived xenografts ('xenopatients') identifies HER2 as an effective therapeutic target in cetuximab-resistant colorectal cancer
Titolo della rivista: Cancer Discovery
Data di pubblicazione originale: 1 ottobre 2011
I pazienti con cancro del colon che non rispondono alle terapie con alcuni farmaci biologici, tra i quali quelli diretti contro una molecola chiamata EGFR, avranno in futuro una possibilità di cura in più, grazie all'avvio di una sperimentazione clinica, chiamata Heracles, finanziata da AIRC all'interno del programma 5 per mille di oncologia molecolare clinica.
Lo studio grazie al quale il progetto può passare alla fase operativa è stato pubblicato recentemente sulla rivista Cancer Discovery ed è firmato da Andrea Bertotti e da altri 27 autori. Si tratta infatti di un lavoro di squadra tra sei diversi gruppi di ricercatori coordinati da Paolo Comoglio, direttore scientifico della Fondazione Piemontese per l'Oncologia presso l'Istituto di ricerca e cura dei tumori di Candiolo, in provincia di Torino. Tra questi lo staff dell'Ospedale Niguarda Ca' Granda di Milano, diretto da Salvatore Siena, e il gruppo di Livio Trusolino, a Candiolo, hanno condotto in maniera preponderante la ricerca in questione.
I ricercatori hanno messo a punto un sistema innovativo che valuta contemporaneamente le caratteristiche molecolari di ciascun tumore e la reazione ai farmaci. Il lavoro ha permesso di spiegare l'insuccesso della terapia e di identificare un'anomalia genetica, l'amplificazione dell'oncogene HER2, presente nel 30 per cento dei tumori resistenti alla cura.
I tumori con questa anomalia genetica rispondono però molto bene, e per lungo tempo, a una particolare combinazione di farmaci già disponibili. Se la sperimentazione avrà successo. l'individuazione dell'alterazione dell'oncogene HER2, alla base della resistenza ai farmaci agli anti EGFR, permetterà quindi di non perdere tempo e di indirizzare subito i pazienti a questa seconda tipologia di cura. L'applicazione clinica della ricerca sarà quindi immediatamente disponibile al letto del paziente.
Lo studio proseguirà anche sul piano più strettamente molecolare: il gruppo di ricerca, grazie ai fondi del 5 per mille erogati da AIRC, cercherà di "mettere il bavaglio" all'oncogene HER2, bloccando la sua iperattività e restituendo al paziente, colpito da questa forma di cancro del colon, la sensibilità alle cure.
Il braccio clinico di HERACLES Heracles è affidato a Salvatore Siena (OCGN) e a Massimo Aglietta. Nel progetto sono coinvolti altri partner (Vittorina Zagonel e Sara Lonardi a Padova; Carmine Pinto a Bologna). Il coordinamento è affidato a Silvia Marsoni, direttore dell'Unità per gli studi clinici controllati di Candiolo.
Agenzia Zoe