Ultimo aggiornamento: 24 agosto 2018
I progressi della ricerca hanno permesso di identificare due nuove molecole con un ruolo importante di alleati nella lotta contro il mieloma multiplo
Titolo originale dell'articolo: Novel insights into the role of interleukin-27 and interleukin-23 in human malignant and normal plasma cells
Titolo della rivista: Clinical Cancer Research
Data di pubblicazione originale: 1 agosto 2011
Nella squadra delle interleuchine (IL), proteine coinvolte nella risposta immunitaria, ci sono due giocatori che possono tenere a bada il mieloma multiplo: IL23 e IL27. Lo spiegano Nicola Giuliani, della Sezione di ematologia e centro trapianti midollo osseo dell'Università di Parma e Irma Airoldi, responsabile dell'Unità AIRC di Immunologia dei tumori dell'Istituto Gaslini di Genova sulle pagine della prestigiosa rivista Clinical Cancer Research.
"Il mieloma multiplo è una malattia complessa" afferma Airoldi. "L'insorgenza e la progressione di questa patologia dipendono dalla combinazione di molti fattori e dalle interazioni tra le cellule del tumore e il microambiente che le circonda". Il lavoro di Giuliani e Airoldi esamina proprio il microambiente, dove si concentrano numerose molecole - citochine, chemochine e fattori di crescita - che favoriscono la crescita delle cellule tumorali.
"Grazie all'attività delle Interleuchine, le cellule del sistema immunitario possono regolare l'attività di altre cellule, innescando uno dei più importanti meccanismi di comunicazione cellulare a livello del sistema immunitario. Studi recenti hanno anche evidenziato il ruolo di IL23 e IL27 in diversi tumori tra i quali le leucemie, incluso il mieloma multiplo" spiega Airoldi. Tanto per cominciare, questi fattori sono in grado di agire direttamente contro le cellule tumorali. Il grosso vantaggio risiede nel fatto che hanno anche la capacità di influenzare il microambiente che circonda il tumore e di regolare la funzione delle cosiddette plasmacellule, le cellule del sistema immunitario dalle quali deriva questo tipo di cancro. "Sostenendo l'attività delle plasmacellule normali e inibendo quella del mieloma" chiarisce Airoldi "queste due proteine sono in grado di interrompere il 'circolo vizioso' che si instaura nel microambiente tumorale e che alimenta la proliferazione cellulare".
In particolare IL27 utilizza due meccanismi ben precisi per contrastare efficacemente la crescita tumorale: è infatti in grado di colpire direttamente la crescita e la progressione della malattia e allo stesso tempo di bloccare la formazione dei vasi sanguigni che portano nutrimento al mieloma - un processo noto come angiogenesi.
"Questi risultati hanno un riscontro diretto anche nella pratica clinica" conclude Airoldi. "Oltre alla loro efficace azione antitumorale, offrono infatti spunti per nuove strategie di trattamento che coinvolgano queste due molecole".