Dai lipidi una nuova via per combattere le leucemie

Ultimo aggiornamento: 23 agosto 2018

Grazie a un finanziamento AIRC, i ricercatori dell'IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano disegnano una nuova strategia per potenziare la difesa immunitaria contro le leucemie.

Titolo originale dell'articolo: A novel self-lipid antigen targets human T cells against CD1c+ leukemias

Titolo della rivista: Journal of Experimental Medicine

Data di pubblicazione originale: 1 giugno 2014

Anche con i lipidi si possono combattere i tumori del sangue: è questa la scoperta dei ricercatori dell'IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, in collaborazione con l'Università di Basilea.

Fra gli autori dello studio, Paolo Dellabona, direttore della Divisione di immunologia trapianti e malattie infettive; Giulia Casorati, responsabile dell'Unità immunologia sperimentale, entrambi dell'IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano. La ricerca, condotta grazie ai fondi stanziati da AIRC, è stata pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica Journal of Experimental Medicine.

I linfociti T sono un tipo di globuli bianchi che fa parte della "squadra di protezione" che entra in gioco quando l'organismo è attaccato da un tumore. Queste cellule del sistema immunitario riconoscono gli antigeni tumorali che si generano quando le cellule si trasformano da normali a malate. A volte, però, la risposta immunitaria è insufficiente a contenere la crescita delle cellule maligne e il tumore sfugge al controllo. La chemioterapia e il trapianto di midollo osseo sono, al momento, gli strumenti a disposizione per curare i tumori del sangue, ma è possibile che le cellule leucemiche non rispondano alla terapia e inizino a diffondersi nuovamente.

Finora si conoscevano solo antigeni tumorali di natura proteica. Questa ricerca introduce un nuovo concetto nell'immunologia dei tumori che sarà fondamentale per sviluppare nuove terapie: non solo le proteine, ma anche i lipidi espressi da cellule tumorali possono essere riconosciuti dal sistema immunitario, scatenando risposte protettive contro i tumori stessi. I ricercatori hanno infatti identificato, all'interno delle cellule leucemiche, una nuova categoria di antigeni tumorali costituiti da lipidi che vengono riconosciuti dai linfociti T quando sono associati a un recettore, chiamato CD1c.

I ricercatori hanno poi sfruttato questo nuovo bersaglio: utilizzando il trasferimento genico, hanno "armato" i linfociti T normali con i recettori specifici per gli antigeni lipidici presenti sulle cellule leucemiche, rendendoli in questo modo capaci di riconoscere e attaccare il tumore.

Afferma Paolo Dellabona: "Il nostro studio apre la strada a possibili trattamenti che, insieme all'attuale immunoterapia delle leucemie, potrebbero contribuire a prevenire le ricadute in pazienti sottoposti a trapianto di midollo". Conclude Giulia Casorati: "Il passo successivo sarà verificare attraverso studi preclinici rigorosi l'efficacia e la sicurezza di questi trattamenti."

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