Ultimo aggiornamento: 24 agosto 2018
Le cellule tumorali producono energia a modo loro. La proteina che determina questa peculiarità si chiama TRAP1 e potrà essere sfruttata per contrastare la malattia.
Titolo originale dell'articolo: The Mitochondrial Chaperone TRAP1 Promotes Neoplastic Growth by Inhibiting Succinate Dehydrogenase
Titolo della rivista: Cell Metabolism
Data di pubblicazione originale: 1 giugno 2013
Se le cellule tumorali crescono bene anche senza ossigeno è grazie a una proteina che si trova nei mitocondri, chiamata TRAP1. A scoprirne l'importanza è stato un gruppo guidato da Andrea Rasola e Paolo Bernardi, dell'Università di Padova, che ha pubblicato i risultati, ottenuti anche grazie al sostegno di AIRC, sulla rivista Cell Metabolism. I ricercatori hanno dimostrato che questa proteina regola l'espressione di molti geni della cellula tumorale, rendendola molto più aggressiva. Bloccando TRAP1, infatti, anche le cellule più maligne diventano totalmente incapaci di formare masse tumorali.
«Le cellule tumorali devono crescere velocemente, e per fare ciò escogitano dei modi alternativi per trovare l'energia di cui hanno bisogno» spiega Andrea Rasola. «Questo piano di "controllo energetico" era stato già descritto negli anni Venti del secolo scorso dallo studioso tedesco e premio Nobel Otto Warburg, senza che all'epoca si potesse capire in dettaglio come ciò avvenga. Attraverso l'"effetto Warburg" le cellule tumorali diventano capaci di sintetizzare da sole la maggioranza delle molecole necessarie a proliferare anche in un ambiente estremamente povero di ossigeno, come quello tumorale». Questa riorganizzazione metabolica rende quindi i tumori meno dipendenti dalle risorse fornite dall'organismo, ma è un'arma a doppio taglio. Da una parte, infatti, le cellule tumorali diventano estremamente aggressive, in quanto possono crescere in un ambiente che per le cellule sane sarebbe ostile, per esempio quando sono poco irrorate di sangue. D'altro canto, il fatto che i tumori abbiano un "motore metabolico" diverso dalle cellule dei tessuti sani può essere il tallone d'Achille contro il quale mettere a punto nuovi farmaci. Tali chemioterapici di nuova generazione potrebbero fra l'altro colpire e uccidere le cellule neoplastiche selettivamente, senza danneggiare gli altri tessuti e quindi senza gli effetti collaterali dei chemioterapici tradizionali.
Agenzia Zadig