Ultimo aggiornamento: 24 agosto 2018
Le cellule del cancro "si nutrono" quasi esclusivamente di glucosio. Uno studio sostenuto da AIRC ha dimostrato in che modo le cellule tumorali comunicano la quantità di questa fonte di energia al loro DNA, influenzando così numerose attività cellulari.
Titolo originale dell'articolo: Tet Proteins Connect the O-Linked N-acetylglucosamine Transferase Ogt to Chromatin in Embryonic Stem Cells
Titolo della rivista: Molecular Cell
Data di pubblicazione originale: 1 gennaio 2013
Alle cellule tumorali piace lo zucchero: è infatti il metabolismo del glucosio che permette loro di vivere e moltiplicarsi, diversamente dalle cellule normali che usano invece anche altre fonti di energia. Questa caratteristica è nota da tempo come "effetto Warburg", dal nome del suo scopritore, il fisiologo tedesco e premio Nobel Otto Heinrich Warburg. Negli ultimi anni si sta riscoprendo l'importanza di questa scoperta quasi centenaria per lo sviluppo e la crescita dei tumori.
In un lavoro finanziato da AIRC e pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale Molecular Cell, i ricercatori Pietro Vella e Andrea Scelfo, guidati da Diego Pasini presso l'Istituto europeo di oncologia di Milano, hanno identificato un meccanismo attraverso il quale le cellule "misurano" la quantità di glucosio e trasmettono questa informazione al DNA che si trova all'interno del nucleo.
«Alla base del processo ci sono due proteine: Tet e Ogt» spiega Pasini. «Ogt rileva la concentrazione di glucosio presente nella cellula e regola, tramite Tet, l'utilizzo delle informazioni contenute nel DNA, modificando di conseguenza l'attività cellulare». Di fatto, il complesso formato da Tet e Ogt funziona come un sensore che collega lo stato metabolico della cellula con il DNA e rappresenta un importante esempio di come il metabolismo regoli l'utilizzo delle informazioni contenute nelle nostre cellule.
«Poiché nei tumori le proteine Tet sono frequentemente mutate, questa scoperta mostra un nuovo possibile legame tra il metabolismo e l'insorgenza dei tumori» conclude il ricercatore. «Gli attori coinvolti in questi meccanismi molecolari potrebbero quindi diventare nuovi bersagli per lo sviluppo di farmaci contro il cancro».
Agenzia Zadig