Colpire il sistema immunitario che aiuta il tumore

Ultimo aggiornamento: 23 febbraio 2023

Colpire il sistema immunitario che aiuta il tumore

Titolo originale dell'articolo: Tissue resident iNKT17 cells facilitate cancer cell extravasation in liver metastasis via interleukin-22

Titolo della rivista: Immunity

Data di pubblicazione originale: 10 gennaio 2023

Grazie al sostegno di AIRC, un giovane ricercatore ha individuato, insieme al gruppo tedesco con cui lavora, un potenziale bersaglio terapeutico per la cura dei tumori del colon metastatici: si tratta delle cellule NKT del sistema immunitario.

Il sistema immunitario coordina le attività di difesa e riparazione dell’organismo in risposta agli attacchi da parte di agenti esterni o interni, come virus, batteri o cellule tumorali. “La funzione di molte cellule del sistema immunitario non è statica e può cambiare durante lo sviluppo di una neoplasia. Per esempio, a lungo si è pensato che i linfociti T Natural Killer (NKT) avessero una funzione antitumorale. Negli ultimi anni abbiamo però rilevato che in alcuni casi queste cellule possono avere un effetto negativo oltre che protettivo” ricorda Filippo Cortesi, uno degli autori di un recente articolo pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Immunity, grazie anche al sostegno di AIRC. Cortesi ha usufruito di una borsa di studio iCARE-2, cofinanziata da AIRC e dall’Unione Europea, che gli ha permesso di trasferirsi ad Amburgo, in Germania, dove tutt’oggi lavora presso la University Medical Center Hamburg-Eppendorf. La sua ricerca è in particolare focalizzata sul ruolo, nello sviluppo tumorale, sia dei linfociti T Natural Killer (NKT) sia dell’interleuchina 22 (IL-22). Quest’ultima è una proteina che, con la propria attività di segnalazione, può dare inizio all’infiammazione e più in generale alla risposta immunitaria.

L'indagine è partita dall’osservazione di questi fenomeni in animali di laboratorio con tumore del colon e del polmone: “Ci siamo accorti che gli animali in cui l’IL-22 non può essere prodotta sviluppano meno metastasi rispetto a quelli che invece la producono e la secernono”. Esperimenti successivi hanno confermato questa ipotesi. Confrontando topi con e senza IL-22, i ricercatori hanno osservato in che modo progrediva il tumore del colon. Ne è risultato che la IL-22 promuove la migrazione delle cellule tumorali favorendo la formazione di metastasi epatiche e polmonari. In seguito i ricercatori hanno cercato di capire da dove derivi la IL-22, scoprendo che è prodotta principalmente nel fegato dalle cellule NKT. In questo modo hanno potuto ricostruire uno dei meccanismi responsabili del comportamento pro-tumorale dalle cellule NKT e identificare in loro un potenziale bersaglio terapeutico. Colpendo queste cellule, si potrebbe infatti ripristinare l’attività antitumorale e contrastare la formazione di metastasi sia nel fegato sia nel polmone.

Che sia possibile agire sulle cellule NKT per ostacolare la crescita neoplastica lo dimostrano anche i risultati di un altro studio a cui Filippo Cortesi ha partecipato, sempre sostenuto da AIRC e Unione Europea. “I dati ottenuti con questa ricerca dimostrano che si possono usare sistemi di ingegneria cellulare per riattivare e potenziare la funzione delle NKT contro il tumore”. Sebbene le premesse siano buone, si dovranno aspettare ulteriori conferme sperimentali e successivi studi clinici per avere un nuovo trattamento per i pazienti di cancro al colon o al polmone.

Dopo aver compreso con questo studio l’importanza della IL-22 nel regolare la formazione di metastasi, ora è il momento di approfondire le indagini. Dopotutto “non sono ancora noti i meccanismi che portano alla produzione di IL-22 da parte delle cellule NKT e quelli responsabili della loro funzione pro-tumorale” commenta Cortesi e, guardando al futuro, afferma: “Dobbiamo allargare i nostri orizzonti, cercando di identificare processi comuni anche ad altri tipi di tumore, in modo da trovare una cura più versatile possibile”.

  • Camilla Fiz

    Scrive e svolge attività di ricerca nell’ambito della comunicazione della scienza. Proviene da una formazione in comunicazione della scienza alla SISSA di Trieste, in biotecnologie molecolari all’Università degli studi di Torino e in pianoforte al Conservatorio Giuseppe Verdi della stessa città. Oggi è PhD student in Science, Technology, Innovation and Media studies presso l’Università di Padova e collabora con diversi enti esterni. Il suo sito: https://camillafiz.wordpress.com/