Cancro del colon-retto: chiarito uno dei meccanismi di resistenza alle terapie

Ultimo aggiornamento: 22 marzo 2021

Cancro del colon-retto: chiarito uno dei meccanismi di resistenza alle terapie

Titolo originale dell'articolo: Control of replication stress and mitosis in colorectal cancer stem cells through the interplay of PARP1, MRE11 and RAD51

Titolo della rivista: Cell Death and Differentation

Data di pubblicazione originale: 2 febbraio 2021

PARP1, un gene importante per la riparazione del DNA, ha un ruolo nella farmacoresistenza nelle cellule staminali tumorali. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Cell Death & Differentiation.

Tra le più recenti strategie terapeutiche in sperimentazione contro il tumore del colon-retto ci sono gli inibitori di ATR/CHK1. Questi agiscono su un meccanismo di controllo che permette alle cellule con danni al DNA di interrompere la propria moltiplicazione in attesa che quei danni vengano riparati. La strategia sembra molto promettente per alcuni pazienti, ma i risultati di uno studio pubblicati un paio di anni fa dai gruppi di ricerca di Ruggero De Maria, professore all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, e Ilio Vitale, ricercatore all’Istituto italiano per la medicina genomica di Candiolo, avevano indicato che le cellule tumorali di altri pazienti mostrano resistenza a questi inibitori. Ora, in un nuovo studio i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Cell Death and Differentiation, i gruppi di De Maria e Vitale hanno chiarito il meccanismo coinvolto in questa resistenza, indicando così un possibile nuovo bersaglio terapeutico contro il tumore.

Al centro di questo studio, condotto grazie al contributo di Fondazione AIRC, ci sono le cellule staminali tumorali, una piccola frazione di cellule tumorali che promuove l'avvio, la progressione e la disseminazione metastatica della malattia, e sono inoltre responsabili dello sviluppo di eventuale resistenza alle terapie e della comparsa di recidive. De Maria ha lavorato a lungo su queste cellule e con i suoi collaboratori ha messo a punto una tecnica che permette di crescere facilmente in laboratorio e di utilizzarle per screening di possibili nuovi farmaci.

“Sono proprio queste cellule a mostrare resistenza agli inibitori di ATR/CHK1” spiega De Maria. Grazie a esperimenti condotti sia con cellule in coltura sia con topi di laboratorio, i ricercatori hanno scoperto che le cellule staminali resistenti presentano livelli molto elevati della proteina PARP1, codificata dal gene omonimo. “È una proteina coinvolta nei meccanismi di riparazione dei danni al DNA e costituisce già un bersaglio terapeutico per altri tumori, come quelli della mammella e dell’ovaio causati da mutazioni dei geni BRCA1 e BRCA2” afferma il ricercatore. “Nelle cellule staminali del cancro del colon-retto la sua presenza in grandi quantità compensa l’inibizione del sistema ATR/CHK1.

Sulla base di questi risultati, la prospettiva, da verificare con studi clinici, potrebbe essere di combinare l’utilizzo di inibitori di ATR/CHK1 e di PARP1 per il trattamento del cancro del colon-retto, al fine di evitare l’insorgenza di resistenze.

  • Valentina Murelli