Ultimo aggiornamento: 24 agosto 2018
Dalla Seconda Università degli studi di Napoli arriva uno studio sulla resistenza ai farmaci che impedisce alle cure di funzionare a lungo nelle neoplasie del polmone e anche del colon-retto.
Titolo originale dell'articolo: Antitumor activity of pimasertib, a selective MEK 1/2 inhibitor, in combination with PI3K/mTOR inhibitors or with multi-targeted kinase inhibitors in pimasertib-resistant human lung and colorectal cancer cells
Titolo della rivista: International Journal of Cancer
Data di pubblicazione originale: 1 maggio 2013
Un gruppo di ricerca tutto italiano, grazie al sostegno di AIRC, sta studiando nuove soluzioni contro la resistenza ai farmaci da parte delle cellule tumorali che impedisce alle cure di funzionare a lungo.
Grazie alla biologia molecolare sono stati scoperti nuovi bersagli molecolari e sviluppate nuove terapie mirate contro il tumore del polmone non a piccole cellule (CPNPC). Nonostante i risultati ottenuti, però, spesso le cellule cancerose sviluppano una resistenza al farmaco. È fondamentale quindi conoscere i meccanismi di questo processo in modo da pianificare strategie terapeutiche per evitare o superare la resistenza che il tumore è in grado di acquisire.
Il laboratorio di ricerca traslazionale di Fortunato Ciardiello presso la Seconda Università degli studi di Napoli studia i meccanismi molecolari alla base dello sviluppo della resistenza nei confronti dei farmaci anti-EGFR, usati per le neoplasie del polmone e anche del colon-retto.
«Grazie al finanziamento AIRC siamo riusciti a scoprire che uno dei meccanismi principali con cui il tumore sviluppa una resistenza a queste terapie dipende dall'attivazione di MEK, un segnale che spinge la cellula a proliferare» spiega Ciardiello. «In modelli preclinici di laboratorio abbiamo dimostrato che bloccando MEK con farmaci già disponibili e vicini all'approvazione è possibile vincere la resistenza acquisita dai tumori nei confronti delle cure. Inoltre, sempre in modelli sperimentali, combinando diversi nuovi farmaci abbiamo ottenuto un effetto antitumorale anche su neoplasie del colon-retto e del polmone che fin dall'inizio si erano dimostrate resistenti al trattamento».
Questa scoperta apre nuove possibilità di trattamento per i pazienti affetti da CPNPC refrattari al trattamento con anti-EGFR.
Inoltre, sono già in corso in diversi centri italiani studi clinici controllati sui pazienti, i cui risultati potranno cambiare le aspettative anche di chi ha forme già avanzate del tumore del colon-retto.