Bloccare la crescita dei tumori senza indurre resistenza alla cura

Ultimo aggiornamento: 24 agosto 2018

I ricercatori del San Raffaele hanno dimostrato che è possibile bloccare la formazione dei vasi sanguigni tumorali, arrestando la crescita delle cellule malate e prevenendo le metastasi.

Titolo originale dell'articolo: Targeting the ANG2/TIE2 axis Inhibits Tumor Growth and Metastasis by Impairing Angiogenesis and Disabling Rebounds of Proangiogenic Myeloid Cells

Titolo della rivista: Cancer Cell

Data di pubblicazione originale: 1 aprile 2011

Uno studio realizzato anche con il contributo di AIRC da ricercatori del San Raffaele di Milano, coordinati da Michele De Palma e Luigi Naldini, ha dimostrato che inibendo l'angiopoietina-2 (ANG2) - una molecola che favorisce la formazione di vasi sanguigni in diversi tipi di cancro - con un nuovo inibitore specifico è possibile arrestare la crescita dei tumori e prevenire la formazione delle metastasi.

L'inibizione di ANG2 costituisce un doppio rimedio contro la malattia, perché blocca la formazione di vasi sanguigni (che portano nutrimento alle cellule tumorali attraverso il meccanismo dell'angiogenesi) e, allo stesso tempo, indebolisce l'attività delle cellule TEM (TIE2-expressing macrophages). Queste cellule del sangue favoriscono la crescita di vasi sanguigni durante lo sviluppo dell'organismo o la riparazione delle ferite. I tumori hanno imparato a sfruttarle a proprio vantaggio: già nelle primissime fasi di crescita, le "reclutano" dal circolo sanguigno per favorire la propria crescita, come in un abbraccio letale.

Inoltre, è probabile che le cellule TEM siano responsabili dell'insorgere di resistenza al trattamento con altri inibitori dell'angiogenesi, e quindi dello sviluppo delle metastasi. Infatti, il numero di queste cellule aumenta notevolmente nei tumori a seguito di diverse forme di terapia che bersagliano i vasi tumorali.

L'elevato numero di cellule TEM nei tumori trattati fornisce un aumentato supporto all'angiogenesi, che riesce a contrastare i benefici della terapia anti-angiogenica.

Spiegano i ricercatori: "Il nostro lavoro ha fornito un'incoraggiante prova in modelli sperimentali, a questo punto è importante valutare gli effetti dell'inibizione di ANG2 nei pazienti oncologici".

Primi autori dello studio sono Roberta Mazzieri e Ferdinando Pucci. La rivista Cancer Cell ha dedicato la copertina a questa importante scoperta.

  • Agenzia Zoe