Ultimo aggiornamento: 24 agosto 2018
Un gruppo di ricercatori dell'Università di Padova ha identificato una proteina con un ruolo chiave nello sviluppo del tumore al seno triplo negativo.
Titolo originale dell'articolo: SHARP1 suppresses breast cancer metastasis by promoting degradation of hypoxia-inducible factors
Titolo della rivista: Nature
Data di pubblicazione originale: 1 luglio 2012
Per la vita di ogni cellula l'ossigeno è fondamentale. Quando una cellula non ha ossigeno a sufficienza (un fenomeno chiamato "ipossia"), cerca di colmare questa mancanza in vari modi: creando nuovi vasi sanguigni (in cui scorra più sangue e quindi più ossigeno), oppure migrando in altre zone del tessuto più ossigenate o, ancora, modificando il proprio metabolismo (per ottenere energia da elementi che non hanno bisogno di ossigeno per essere trasformati).
La proteina sensore che permette alla cellula di rilevare la presenza di ossigeno si chiama HIF (Hypoxia Inducible Factor).
Al pari delle cellule sane, anche quelle cancerose hanno bisogno di ossigeno per crescere e attivano a loro volta queste risposte: con la complicità di HIF, inducono la creazione di nuovi vasi sanguigni (che faciliteranno la metastasi verso organi lontani), la migrazione e la crescita incontrollata, tutti comportamenti che caratterizzano i tumori aggressivi. Bloccare HIF significherebbe, quindi, soffocare il tumore. Ma questa strada non era percorribile fino ad oggi. Ora, il gruppo di ricercatori coordinati da Stefano Piccolo, con fondi AIRC raccolti grazie al 5 per mille, ha identificato una delle proteine regolatrici di HIF, la molecola Sharp1.
I ricercatori di Padova si sono concentrati su un tipo particolare di tumore al seno molto aggressivo ma ancora poco conosciuto, chiamato "triplo negativo". "Sapevamo che Sharp1 svolgeva un ruolo importante in questo tipo di tumori perché i pazienti con una maggiore espressione di questa proteina hanno solitamente una prognosi migliore, ma volevamo capirne il meccanismo" afferma Marco Montagner, principale autore dell'articolo pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature. Grazie all'analisi di centinaia di tumori alla mammella, abbiamo scoperto che i tumori con un'alta espressione di Sharp1 hanno una risposta attenuata ad HIF, e questo li rende molto meno aggressivi.
Attivare Sharp1 nelle cellule del tumore al seno riduce la sua crescita e, soprattutto, lo sviluppo delle metastasi al polmone. L'obiettivo sarà quindi sfruttare queste scoperte per produrre molecole che possano attivare Sharp1 o che ne imitino l'azione.
Agenzia Zoe