Ultimo aggiornamento: 14 settembre 2021
Francesca ha superato un tumore alla tiroide e, passo dopo passo, è tornata in sella riconquistando fiducia e successi.
Quando parla della sua moto, le frasi si trasformano in poesia. Perché quelle due ruote non l'hanno resa soltanto una persona migliore, ma le hanno proprio salvato la vita fornendole una forte motivazione per lottare contro la malattia.
Francesca Nocera, classe 1993, si è laureata campionessa italiana di motocross per 5 volte ed è pronta a dire ancora la sua, nel nostro Paese e all'estero. L'amore per il rombo è nato a 9 anni, quando è salita in sella la prima volta, ma circuiti e gare erano già lo scenario perfetto per le gite domenicali, vista la passione del papà. “All'inizio io ero la paurosa di casa, questo sport non mi ispirava e lo lasciavo fare a mia sorella maggiore. Poi ci provato. E non mi sono più fermata.”
Da gioco, il cross diventa un lavoro, con la carriera agonistica che a 18 anni prende il volo. Arrivano le prime soddisfazioni, Francesca centra il podio sempre più spesso e vince poi il campionato. Dietro, tanto sudore e fatica. Non solo fisica. “All'inizio non dicevo nemmeno agli amici che praticavo il motocross: avevo paura del loro giudizio, temevo che mi prendessero in giro e mi giudicassero un maschiaccio. Poi ho imparato a fregarmene degli stereotipi. Ho lanciato il cuore oltre l'ostacolo e oggi posso dire che questa disciplina mi ha dato tutto: sono timida e riservata ma in sella mi trasformo e vado oltre la paura. Cado e mi rialzo.” Succede anche quando la salute la fa preoccupare e la mette di fronte alla sfida più grande. I problemi con la tiroide iniziano parecchi anni fa: Francesca è sempre stanca, fatica ad allenarsi e prende parecchio peso. I controlli evidenziano un ipotiroidismo così questa super atleta deve prendere una pastiglia ogni giorno. Ma i disturbi ritornano dopo qualche anno.
Stavolta, il peso cala in fretta e il respiro si fa affannoso. L'ago aspirato non lascia dubbi: si tratta di un carcinoma al quarto stadio alla tiroide. “Me l'hanno asportata e poi mi sono sottoposta a una terapia speciale per cui sono stata in isolamento per diversi giorni, visto che era radioattiva. Non ho quasi realizzato quello che stava accadendo, tutto sembrava succedere così in fretta. Cercavo di non pensarci anche se avevo il timore folle di non farcela, di non tornare più quella di prima.”
Ma la sua moto rimane lì, come un'ancora di salvezza: tornare sul suo bolide è l’obiettivo numero uno, quello che le impedisce di abbattersi e le dona una carica fortissima. Infatti, risale presto sulle adorate due ruote e, passo dopo passo, riconquista fiducia e successi. E oggi racconta con emozione dei tanti giovani, soprattutto ragazze, che fanno il tifo per lei e la prendono come un modello positivo: “A tutti loro voglio mandare un messaggio speciale. Prendetevi sempre cura della vostra salute: non sottovalutate i campanelli d'allarme e rivolgetevi ai medici se nutrite dei dubbi. E fate sport, qualsiasi attività a qualsiasi livello: vi insegnerà la determinazione, il rispetto per gli altri e per le regole.” Intanto, tra un allenamento e l'altro, Francesca guarda lontano: “Tra 10 anni? La moto sarà sempre in garage. Sogno una bella famiglia, con dei bimbi che corrono felici in giardino e magari provano a salire in sella”.