Ultimo aggiornamento: 1 novembre 2020
Jury è guarito da un tumore al testicolo ed è oggi padre di due bambine.
Ed è proprio quello che ha fatto Jury, affidandosi ai medici e ricercatori quando nel 2011 a soli 32 anni gli viene diagnosticato un tumore al testicolo. “Volevo avere dei bambini, ma non ero sicuro se avrei preferito un maschio o una femmina. Ero spinto dal desiderio di avere qualcuno da amare. Poi ho scoperto il tumore.”
Viene operato all’Ospedale Sacco di Milano e segue tutta la fase successiva di cure e di follow up all’Ospedale Humanitas di Rozzano.
Prima dell’intervento decide di procedere con la conservazione del seme. “Il mio sogno di una famiglia era lì ed ero pronto a combattere per salvaguardarlo. A dicembre 2015, dopo 4 anni dalla chemioterapia, sono diventato padre di Sveva. È stato il coronamento del lungo percorso di cura e guarigione, ha dato un senso alla mia vita.” Nel 2017 è poi nata la seconda bimba, Nora. A dicembre 2020 si unirà alla famiglia la piccola Leda.
“Tutti pensano che una cosa del genere capiti sempre agli altri, invece può succedere a tutti. L'importante è sapere che si può affrontare e guarire. Prima che mi ammalassi, la ricerca era qualcosa cui non pensavo spesso, come non pensavo alla malattia.”
Ora invece per Jury la ricerca rappresenta la speranza di poter realizzare i propri sogni, perché se lui è riuscito a diventare papà lo deve proprio ai ricercatori.
“Io ho scelto di testimoniare per AIRC perché mi fido: è seria, trasparente, ti fa sempre capire come vengono impiegate le donazioni.”
Jury pensa spesso a cosa racconterà alle sue figlie quando saranno grandi: “Essere padre vuol dire insegnare ai figli dando l’esempio. Arriverà un giorno in cui racconterò loro la favola di come papà ha dovuto affrontare un mostro cattivo, il tumore, che aveva fatto male a tante persone, e di come è riuscito a sconfiggerlo solo grazie alla ricerca.”