“La guarigione dipende dai risultati della ricerca”

Ultimo aggiornamento: 27 maggio 2025

Ernesto ha superato una citopenia refrattaria evoluta in leucemia mieloide acuta, e oggi ha prestato il suo volto alla campagna 5 per mille di AIRC perché crede fortemente nell’importanza di sostenere gli studi sul cancro.

Nel 2009, a 16 anni, Ernesto è un ragazzo come tanti nel pieno della sua adolescenza. Gli capita spesso di perdere sangue dal naso, ma non è un problema de­bilitante. Una volta però finisce al pronto soccorso, e gli esami indicano che i livelli delle piastrine risultano molto bassi. Al Cardarelli di Napoli temono un blocco del midollo, effet­tuano un prelievo e gli diagnostica­no una citopenia refrattaria.

Ernesto non è ancora del tutto con­sapevole di quanto sta accadendo, se­gue le direttive dei medici e si fa con­durre dall’amore di sua madre, Carla.  “Per lei è stato davvero difficile, an­che se è stata magnifica. Per questo oggi, quando vado a parlare come vo­lontario negli ospedali pediatrici, mi rivolgo prima di tutto a loro, le mam­me, che mi ascoltano volentieri: la mia presenza è la prova che anche i loro figli possono farcela.”

Ernesto e la sua famiglia decidono allora di rivolgersi a Franco Locatelli a Pavia: “Quel giorno il professor Lo­catelli mi ha spiegato tutto, per filo e per segno, ogni dettaglio. Mi ha detto che non era una cosa facile, ma che avremmo potuto farcela… Mi sono fidato di lui fin dal primo momento e tutt’oggi gli sono molto legato”.

Ernesto viene allora messo in lista di attesa per il trapianto del midollo.

Nel frattempo, però, i problemi non sono finiti. Nel 2010 Ernesto, in atte­sa di trapianto, ha una febbre molto alta, perde i sensi e viene ricoverato per un’infezione alla gamba sinistra (dovuta ai globuli bianchi molto bassi); viene operato alla gamba e subisce un innesto di pelle asportata da un’altra parte della gamba stessa (tutto senza anestesia, poiché ha la febbre). Successivamente viene ope­rato una seconda volta, questa volta per una fistole coccigea.

Finalmente si trova un donatore per il trapianto di midollo osseo. Franco Locatelli è a conoscenza degli inter­venti già subiti da Ernesto e aspetta che si rimetta in forma prima di ini­ziare la preparazione al trapianto.

A dicembre 2010 Ernesto subisce il trapianto del midollo osseo (da do­natore esterno), l’intervento riesce e inizia la terapia antibiotica. La fase relativa all’operazione è stata lunga e difficile: “Devi avere solo pazienza” gli aveva detto Franco Locatelli. “L’ho sentito molto vicino in quel periodo, veniva a trovarmi ogni giorno.”

Ernesto si fida di lui e sa che può far­cela. E così è: supera brillantemente l’intervento e riprende la sua vita.

Oggi Ernesto è iscritto a medicina e ha un bellissimo cane di nome Ciro. “Dalla mia esperienza ho tratto una lezione: la guarigione dipende dai risultati della ricerca, dalla medicina e dall’umanità delle persone con cui hai a che fare.” Per questo oggi Er­nesto ha accettato di essere uno dei volti della campagna 5 per mille di Fondazione AIRC, con l’obiettivo di ricordare a tutti l’importanza della ricerca sul cancro.