“Da ex malata e volontaria sento di contribuire a fare ricerca”

“Da ex malata e volontaria sento di contribuire a fare ricerca”

Ultimo aggiornamento: 11 aprile 2023

Annalisa è diventata volontaria AIRC da quando le è stato diagnosticato un tumore al seno. Nelle piazze delle campagne AIRC ha potuto condividere la sua esperienza e dare il suo contributo per la ricerca sul cancro.

Annalisa è volontaria da quando ha ricevuto la diagnosi di tumore al seno nel 2013. “In quel momento ho deciso di entrare a far parte del gruppo AIRC. È stato molto importante per me, perché mi ha dato una marcia in più nel superare la malattia”. Ma Annalisa è vicina ai valori AIRC da quando è piccola, grazie alla sua famiglia: “I miei genitori sono sempre stati donatori e mi hanno trasmesso una grande stima verso l’associazione. Da bambina anche io facevo piccole donazioni con la mia paghetta”.

Durante le attività di volontariato nelle campagne AIRC, Annalisa ha reagito alla malattia e si è sentita una parte attiva del sistema: “Scendere in piazza è il modo per trasmettere alle persone quanto le donazioni siano importanti per trovare nuove cure. Da ex malata e volontaria sento di contribuire a fare ricerca”. Si tratta un ciclo positivo: “Raccolgo fondi per la ricerca scientifica, che mi aiuta a guarire, ma anche a sconfiggere il cancro in senso più ampio”.

Questa per lei è stata anche un’occasione di crescita personale e condivisione della propria esperienza da portatrice di una mutazione genetica predisponente al tumore mammario: “Ognuno di noi arriva con la propria storia, personale, di un familiare, di un amico, lo scambio è fondamentale. Mi emoziona chi si racconta e si commuove, per questo è stata dura non esserci a causa del lockdown. Quando siamo tornati in piazza, è stato bellissimo ritrovare un contatto con le persone”. Qui si è accorta come siano episodi come questo a fare la differenza: “Ricordo un ragazzo che ogni novembre viene in piazza e compra venti scatole di cioccolatini per distribuirle ai dipendenti della sua azienda”.

Secondo Annalisa è importante condividere la propria esperienza della malattia per trasmettere fiducia e per questo va spesso a testimoniare anche nelle scuole. Per trasmettere il suo messaggio: “Bisogna avere cura della propria salute e donare, quanto possibile, per contribuire a fare grandi cose. Voler bene a se stessi con la prevenzione e agli altri, donando e aiutando la ricerca”.