Ultimo aggiornamento: 18 giugno 2018
Sua mamma combatte da molti anni contro il cancro. E così anche Chiara, che continua a offrire il suo impegno ad AIRC.
Nel 1997 Chiara è un’adolescente e sua mamma si ammala per la prima volta di tumore al seno. “A quell’età reagisci in un modo, quando poi è successo di nuovo ero grande e l’ho vissuto differentemente”, ricorda. Circa 10 anni fa, infatti, alla madre viene diagnosticato un altro tumore, un linfoma di Hodgkin: “Non fa terapie per il momento, ma analisi periodiche per tenere la situazione sotto controllo. Non è facile, ma non ci demoralizziamo!”
Da diversi anni Chiara è una volontaria AIRC: “Sono una persona fiduciosa. Forse proprio per quello che è successo a mia madre, c’è stato un momento in cui ho sentito il bisogno di fare qualcosa, di contribuire personalmente, perché io credo nella ricerca: per questo sono andata sul sito di AIRC e ho segnalato la mia disponibilità. Così è iniziata la mia avventura da volontaria”. E oggi, prosegue, aiutare gli altri è la sua ragione di vita: “Ho a che fare con persone che vivono la malattia, ma per me è un arricchimento. Lo faccio perché ci credo, non riuscirò mai a esprimere a parole quanto vivo sulla mia pelle l’importanza della ricerca”.
Chiara ha anche visitato un laboratorio insieme ai ricercatori AIRC e ne è rimasta molto colpita. Ha potuto vedere da vicino cosa fanno concretamente. “In quel momento ho avuto la conferma che avevo fatto la scelta giusta. Ho respirato un’aria bellissima. Per questo quando faccio la volontaria parlo il più possibile con la gente in piazza. Per me è fondamentale trasmettere loro il mio entusiasmo, quello in cui mi impegno: sostenere il lavoro dei ricercatori.”