Sono arrivato a Losanna qualche mese fa. È una piccola città, ma nella sua università è attivo un grande gruppo di ricerca che studia i tumori cerebrali sia primari sia metastatici.
Mi è parso quindi il posto ideale per approfondire il rapporto tra l’infiammazione e le metastasi che il cancro (specie quello del polmone, del seno e il melanoma) può diffondere al cervello.
L’infiammazione è un meccanismo di difesa dell’organismo che, tuttavia, può svolgere un ruolo attivo nello sviluppo del tumore e nella sua capacità di diffondersi ad altri organi. Le cellule tumorali sono infatti in grado di modificare il comportamento di alcune cellule del sistema immunitario coinvolte nei processi infiammatori, inducendole a sostenere la progressione della malattia.
Se questi meccanismi sono in via di definizione in molti tipi di tumori, in un organo speciale come il cervello non si sa ancora molto del rapporto tra infiammazione e cancro .
Il cervello è protetto dalla cosiddetta barriera emato-encefalica che impedisce a molecole e cellule esterne, come quelle del sistema immunitario, di entrare. Tuttavia le cellule tumorali che migrano da altri organi in certi casi sono in grado di eludere questa barriera. Una volta insediatesi nel cervello, le cellule tumorale innescano poi meccanismi che possono richiamare le cellule del sistema immunitario. In genere alcune di esse combattono il tumore, mentre altre contribuiscono alla sua crescita.
L’obiettivo del mio progetto è proprio comprendere quali cellule immunitarie svolgono un’attività pro-metastatica. Obiettivo ultimo è contribuire a mettere a punto terapie in grado di bloccare tali cellule con attività favorevole al tumore, lasciando però intatta l’attività anti-metastatica delle altre cellule.
Sarà un lavoro lungo a cui, grazie al sostegno di AIRC e dell’Unione Europea, potrò dedicarmi per i prossimi tre anni.
Intanto, nel poco tempo libero che mi lascia il laboratorio, mi dedico soprattutto allo sport: corsa, nuoto e sci.
Dopotutto Losanna è la sede del Comitato Internazionale Olimpico e il secondo luogo riconosciuto dopo Olimpia per la custodia della fiamma olimpica.
Matteo Massara
Università:
University of Lausanne, Lausanne
Articolo pubblicato il:
14 giugno 2019