Nome dell'istituzione | Università della Calabria |
Regione | Calabria |
Budget anno in corso | 64.000 € |
Tipo di progetto | IG |
Annualità | 2024 - 2029 |
Descrizione | La diffusione globale del sovrappeso e dell’obesità nel mondo, indicata anche con il termine gergale globesity, è una delle più importanti sfide per la salute pubblica, dal momento che costituisce un importante fattore di rischio per diverse patologie croniche e tumori, tra cui il cancro al seno. Dal punto di vista molecolare l’obesità è caratterizzata da un tessuto adiposo espanso, metabolicamente attivo e riprogrammato, capace di secernere molecole che svolgono un ruolo cruciale nello sviluppo e nella progressione tumorale. Negli ultimi anni, le vescicole extracellulari (EVs), un insieme di particelle naturalmente rilasciate da tutte le cellule e delimitate da una membrana a doppio strato lipidico, sono state riconosciute come importanti mediatori della comunicazione intercellulare. L’obiettivo dello studio è valutare il potenziale coinvolgimento delle EVs, isolate dal siero di donne sovrappeso o obese, nel mediare gli effetti dell’obesità sulla trasformazione oncogenica delle cellule epiteliali mammarie normali e delle cellule presenti nel microambiente tumorale. Si analizzeranno i meccanismi molecolari sottostanti per individuare nuovi biomarcatori o bersagli terapeutici da utilizzare successivamente in studi preclinici. Se i risultati saranno promettenti, dovranno essere validati in sperimentazioni cliniche, coinvolgendo pazienti con differente indice di massa corporea (BMI) a cui è stato diagnosticato un tumore mammario primario. I dati raccolti nello studio potrebbero contribuire a chiarire i rilevanti ruoli funzionali e clinici delle EVs nella cosiddetta adiponcosi mammaria, ossia l’interazione tra l’accumulo di grasso e lo sviluppo di un tumore al seno. Le nuove conoscenze raccolte potrebbero chiarire meglio la relazione tra obesità e carcinoma mammario e aiutare a identificare biomarcatori e bersagli farmacologici potenzialmente utili per arrestare l’impatto dell’obesità sull’insorgenza del tumore della mammella. |