Nata a Erbanno in Val Camonica, un piccolo paese in provincia di Brescia nel 1962, si è laureata in medicina e chirurgia presso l’Università degli studi di Brescia. Ha conseguito poi il dottorato di ricerca in farmacoterapia sperimentale, trascorrendo un breve soggiorno di ricerca presso il laboratorio del CNR diretto dalla professoressa Rita Levi Montalcini e successivamente quasi due anni presso il Dipartimento di biologia cellulare della Duke University, a Durham negli Stati Uniti. Ha trascorso anche un breve periodo presso il Dipartimento di medicina sperimentale dell’Università di Roma Tor Vergata. Si è successivamente specializzata in biochimica e chimica clinica. Dal 1996 è in servizio presso l’Università degli studi di Brescia al Dipartimento di medicina molecolare e traslazionale, ricoprendo attualmente il ruolo di professore di II fascia.

Progetti seguiti

Pharmacological and clinical strategies to improve efficacy of adrenocortical carcinoma to immune checkpoint inhibitors - ITACA (ImmunoTherapy in Adrenocortical CArcinoma)

Nome dell'istituzioneUniversità degli Studi di Brescia
RegioneLombardia
Budget anno in corso73.000 €
Tipo di progettoIG
Annualità2022 - 2027
Descrizione

Obiettivo del progetto di ricerca è identificare nuovi bersagli terapeutici e trattamenti per migliorare la prognosi dei pazienti affetti dal carcinoma della zona corticale della ghiandola surrenale (ACC). Si tratta di un tumore raro, aggressivo e ancora difficile da curare, per cui esistono poche alternative terapeutiche (mitotano e una combinazione chemioterapica di etoposide, cisplatino e doxorubicina), purtroppo con risultati modesti. Sono in corso studi clinici per valutare la risposta dell’ACC a terapie con farmaci immunoterapici, che sembrano mostrare un effetto favorevole in specifici gruppi di pazienti, probabilmente a causa dell’estrema eterogeneità del tumore. Studi precedenti hanno dimostrato che l’attivazione della via oncogenica WNT/𝛽-Catenina riduce l’infiltrazione dei linfociti T CD8+ nel microambiente tumorale, determinando una debole risposta all’immunoterapia. Attraverso uno studio multidisciplinare di tipo preclinico, traslazionale e clinico, nel corso del progetto si cercherà di indentificare le caratteristiche del tumore che possano far prevedere la risposta all’immunoterapia. Sarà anche verificato l’effetto di altri tipi di terapie, come la trabectedina e il progesterone, nel modulare l’attivazione di WNT/𝛽-Catenina, al fine di aumentare la risposta.