Pier Paolo Di Fiore

Nato a Napoli nel 1958, si è laureato in medicina e chirurgia presso l’Università degli Studi Federico II della sua città, dove ha anche conseguito la specializzazione in oncologia e un dottorato di ricerca in biologia e patologia cellulare e molecolare. Fin dagli anni del dottorato ha cominciato a collaborare con il National Cancer Institute di Bethesda (USA), presso cui ha lavorato per più di 10 anni. Nel 1995 è rientrato in Italia, prima all’Istituto europeo di oncologia (IEO), a Milano, e poi all’Istituto FIRC di oncologia molecolare (IFOM), dove ha ricoperto la carica di direttore scientifico dal 2001 al 2009. Tornato allo IEO, oggi dirige il Novel Diagnostics Program. È inoltre professore ordinario all’Università degli Studi di Milano e cofondatore, nonché professore, della Scuola superiore europea di medicina molecolare (SEMM).

Progetti seguiti

Endocytic landscapes as determinants of signaling responses and clinical behavior in breast cancer

Nome dell'istituzioneIstituto Europeo di Oncologia I.R.C.C.S. S.r.l.
RegioneLombardia
Budget anno in corso446.000 €
Tipo di progettoIG
Annualità2019 - 2024
Descrizione

Obiettivo del progetto di ricerca è chiarire i meccanismi alla base dell’eterogeneità dei tumori al seno, per quel che concerne sia le manifestazioni cliniche sia la sensibilità ai trattamenti. In particolare il lavoro si concentra sull’endocitosi, un meccanismo che la cellula usa per modulare diversi processi. Uno di questi coinvolge il recettore EGFR; in questo caso l’endocitosi agisce come un interruttore per interrompere la proliferazione cellulare. Attraverso l’analisi di un elevato numero di campioni di tumore al seno, saranno analizzate le possibili diverse declinazioni di endocitosi per comprendere se esista un legame tra queste e le manifestazioni di tumore al seno. Particolare attenzione sarà posta proprio sull’endocitosi dell’EGFR, proteina contro cui sono dirette alcune terapie antitumorali, allo scopo di identificare marcatori molecolari che possano aiutare sia a selezionare le pazienti che rispondono meglio ai trattamenti, sia a elaborare nuove strategie per superare la resistenza alla terapia.